Cos’è il Golden Power? La guida completa

C. G. - Violetta Silvestri

30/04/2021

Cos’è il Golden Power, qual è il significato del termine, come funziona e perché è così importante? Una guida

Cos’è il Golden Power? La guida completa

Cos’è il Golden Power, qual è il significato del termine e come funziona il meccanismo?

Domande tornate di attualità dopo la mossa di Mario Draghi che ha bloccato, proprio in linea con le indicazioni giuridiche in vigore, l’acquisizione del 70% di una azienda italiana da parte di una società cinese.

Una decisione strategica, considerando che il settore era quello in crisi dei semiconduttori e che risponde pienamente al senso del Golden Power rafforzato durante il Covid: mantenere ambiti cruciali di produzione in mano italiana.

Nei giorni scorsi, inoltre, lo stesso ministro Giorgetti è tornato a parlare delle necessità di estendere il Golden Power a filiere escluse.

Da ricordare, che attualmente il Decreto Liquidità prima e il Decreto Ristori poi disciplinano tale meccanismo in tempo di crisi Covid. Due DPCM di dicembre, entrati in vigore da gennaio 2021, introducono ulteriori novità sul tema.

Sono attive, quindi, le soluzioni pensate dal Governo per proteggere le aziende tricolori, che potrebbero anche essere rafforzate. Per questo capire cos’è il Golden Power, come funziona e qual è il suo significato è di cruciale importanza.

Cos’è Golden Power: significato

Volendoci limitare a una mera traduzione del termine, il significato di Golden Power è letteralmente quello di “potere d’oro”.

In realtà le due parole nascondono un senso molto più profondo che ha a che fare con il governo e con la necessità di proteggere le società operanti in settori particolarmente importanti.

Per dirla in poche parole, a chi si chiede cos’è il Golden Power potremmo rispondere definendolo una sorta di scudo pensato dall’esecutivo per tutelare le attività di alcuni comparti definiti strategici, tra cui ad esempio la sicurezza nazionale o la difesa.

Come funziona il Golden Power

Per comprendere al meglio cos’è il Golden Power vale la pena di esaminare come funziona questo meccanismo. Ma partiamo dalle origini.

Il cosiddetto scudo normativo del G.P. ha trovato terreno fertile nel decreto legge 15 marzo 2012 n. 21, con il quale è stata rivista e ridefinita la sezione dedicata ai poteri speciali del governo, esercitabili per salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori strategici.

Grazie al Golden Power l’esecutivo ha la facoltà di opporsi all’acquisto di determinate partecipazioni o comunque di dettare delle specifiche condizioni in merito, e può altresì apporre veti sull’adozione di particolari delibere aziendali.

Come ribadito dalla Commissione europea, l’esercizio di tali prerogative deve sempre avvenire in maniera imparziale, obiettiva, tramite criteri resi pubblici e deve al contempo essere giustificato da motivazioni di interesse generale. Il significato di Golden Power inizia ad essere più chiaro.

Quali sono i settori strategici

Ora che abbiamo compreso cos’è il Golden Power vale la pena di capire quali sono i suoi ambiti di applicazione. Per dirla in altre parole: su quali aziende il governo ha la facoltà di esercitare i poteri speciali? In linea di massima, i settori interessati sono i seguenti:

  • Difesa
  • Sicurezza nazionale
  • Energia
  • Trasporti
  • Comunicazioni

Più in generale però, l’esecutivo può esercitare le suddette prerogative su tutte quelle società (sia pubbliche che private) che, si legge anche sul sito della Camera dei Deputati, svolgono attività considerate di rilevanza strategica.

Cos’è il nuovo Golden Power: tutte le novità

Con l’approvazione del Decreto Liquidità, pensato per fornire sostegno alle imprese travolte dal coronavirus, i poteri speciali dell’esecutivo sono tornati sotto i riflettori.

Nel testo infatti è stata prevista un’estensione delle prerogative governative anche ad altri settori, ora considerati strategici tra cui:

  • alimentare;
  • assicurativo;
  • sanitario;
  • finanziario.

L’obiettivo dell’esecutivo? Evitare scalate di società estere che potrebbero avvicinarsi alle aziende tricolore per comprarle a prezzi di saldo.

Con il passare dei mesi, e con l’arrivo del Decreto Agosto, il tema è tornato in auge.

Sotto i riflettori sono finite questa volta Mediobanca e Borsa Italiana, aziende strategiche per il governo, che ha cercato di tutelarle nel testo tramite un ampliamento dei poteri della Consob.

Il primo Decreto Ristori, inoltre, aveva stabilito che tali poteri speciali del Golden Power ampliati per l’emergenza Covid restassero in vigore fino al 30 giugno 2021.

Il Consiglio dei Ministri del 29 aprile 2021 ha allungato tale termine al 31 dicembre 2021 con il Decreto Proroghe, specificando che continua fino a fine anno: “l’obbligo di notifica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri delle acquisizioni, a qualsiasi titolo, di partecipazioni in aziende che operano in settori critici da parte di soggetti esteri con requisiti differenti a seconda che tali soggetti appartengano all’Ue o siano extra Ue.”

Infine, dal 14 gennaio 2021 sono applicabili le norme contenute in due DPCM (il numero 179 del 18 dicembre 2020 e il numero 180 del 23 dicembre 2020).

In materia di Golden Power, tali disposizione indicano nello specifico quali sono le operazioni escluse da tale meccanismo e che riguardano: beni e rapporti di interesse nazionale (il primo DPCM) e gli attivi strategici di energia, telecomunicazioni, trasporti (secondo DPCM).

Draghi blocca la Cina con il Golden Power

In applicazione a quanto in vigore attualmente sul fronte Golden Power, l’ultima novità è giunta a fine marzo, con la comunicazione di un’operazione da parte del Governo di Mario Draghi.

Il presidente del Consiglio, attivando le norme citate, ha bloccato l’acquisizione del 70% dell’azienda italiana Lpe di Baranzate da parte della cinese Shenzen Invenland Holdings.

Nello specifico, il gruppo asiatico opera nell’ambito dei semiconduttori, un settore strategico per esempio per l’automotive che sta mostrando carenze di approvvigionamento a livello globale.

Stando alle indiscrezioni di stampa, il provvedimento che ha applicato il Golden Power in questo caso sottolinea che la vendita ai cinesi sarebbe stato:

“un rischio eccezionale per gli interessi pubblici relativi alla continuità degli approvvigionamenti di dispositivi elettronici a semiconduttore per una pluralità di ambiti (tra cui infrastrutture energetiche, intelligenza artificiale, 5G, IoT, per menzionare quelli individuati come strategici dalla normativa nazionale ed europea)”

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