UniCredit-Banco BPM: Piazza Affari attende nuovi sviluppi, mentre Giorgetti torna ad agitare la minaccia del golden power. Che fanno le azioni?
I 6.000 tagli temuti da Banco BPM? Per UniCredit sono “una pura congettura”. E intanto, mentre Piazza Affari si chiede come andrà a finire il dossier UniCredit-Banco BPM, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti torna a brandire l’arma del golden power.
Obiettivo: impedire alla banca italiana guidata da Andrea Orcel di fagocitare Banco BPM, individuata come potenziale istituto capace di convolare a nozze con Monte dei Paschi di Siena, banca senese che il governo Meloni vuole a tutti i costi dare in sposa a un gruppo bancario made in Italy.
UniCredit sui 6000 tagli temuti da Giuseppe Castagna: “speculare è solo fuorviante”
Nelle ultime ore, UniCredit è uscita allo scoperto, stavolta per commentare la lettera che il CEO di Banco BPM ha scritto ai dipendenti: lettera con cui Giuseppe Castagna ha illustrato i motivi che hanno portato il CDA di Piazza Meda a respingere l’OPS annunciata lunedì 25 novembre da UniCredit, considerandola anche “ostile”
Tra questi, il rischio di 6.000 tagli. Un portavoce di UniCredit ha commentato la cifra: “Il numero indicato da Banco Bpm è pura congettura. Speculare su tali dettagli in questa fase è solo fuorviante”.
“UniCredit ha una comprovata esperienza nel proteggere e investire nella sua rete e nelle sue filiali, così come nella gestione delle sue persone, del loro sviluppo e della loro formazione, garantendo sempre occupabilità attraverso programmi di reskilling e redeployment, grazie a un continuo, positivo e costruttivo dialogo con tutte le Organizzazioni Sindacali, che ha permesso sempre di raggiungere accordi che prevedono l’utilizzo di misure socialmente responsabili”.
Castagna aveva lanciato l’allarme scrivendo così nella missiva ai suoi dipendenti, il giorno dopo la riunione del CDA che aveva respinto l’OPS di UniCredit:
“Destano forte preoccupazione le sinergie di costo stimate dall’offerente, pari a oltre un terzo della base costi di Banco BPM che, si può stimare, significherebbe tagli al personale di oltre 6.000 colleghe e colleghi. Senza contare che tale offerta, in conseguenza della normativa sulle OPA rischia di limitare l’autonomia strategica del management anche con riferimento alle condizioni dell’operazione su Anima Holding”.
Giorgetti torna ad agitare minaccia golden power: “Esiste una legge, non l’ho scritta io”
Nel frattempo, dal governo Meloni sono arrivate nuove minacce sull’attivazione del golden power, con Giorgetti che ha ricordato ieri, parlando con i giornalisti a margine dei lavori dell’Aula del Senato sul decreto fiscale, che “esiste una legge, esiste un mercato ed esistono le leggi del mercato”.
Detto questo, “poi esiste una legge che non ho scritto io che si chiama legge sul golden power che il governo, come abbiamo detto, valuterà. Perché deve valutare, lo prevede la legge, non è che ce lo siamo inventato noi. Niente di strano”.
“Lo sa addirittura l’interessato” - ha continuato il titolare del Tesoro - “perché se andate a leggere il prospetto presentato, punto 1.1.4, c’è scritto esattamente che chiederanno l’autorizzazione per il golden power”.
Intanto, si è appreso che l’AD di UniCredit Andrea Orcel, l’altroieri, ha acquistato sul mercato 385 azioni di UniCredit al prezzo di 35,815 euro, dopo aver già acquistato nel mese di novembre altre azioni UCG, in particolare in data 7 novembre, quando aveva fatto shopping di 3.600 azioni al prezzo di 40,005 euro, per un totale di poco superiore a 144.000 euro.
UniCredit-Banco BPM: il commento di Messina (Intesa SanPaolo) e i titoli a Piazza Affari
A commentare il dossier UniCredit-Banco BPM è stato anche l’AD di Intesa SanPaolo, Carlo Messina che, stando a quanto riportato da Milano Finanza, ha dato la sua benedizione all’OPS lanciata da Andrea Orcel su Banco BPM, chiamandosi fuori e negando un suo possibile coinvolgimento nelle vesti di potenziale cavaliere bianco per blindare Banco BPM:
“Noi siamo bianchi perché siamo perbene ma sicuramente non siamo cavalieri in queste operazioni per un motivo molto semplice, perché abbiamo una quota di mercato talmente elevata che non possiamo fare nessuna operazione in Italia. Quindi, a prescindere dal fatto che non lo vogliamo fare, non lo potremmo fare”.
Occhio intanto al trend delle azioni direttamente interessate dall’Offerta pubblica di scambio su Piazza Meda lanciata da Orcel. Ieri Banco BPM ha chiuso in rialzo dell’1,97% a quota 7,148 euro. UniCredit è salita dell’1,13% a 36,22 euro, mentre MPS ha messo a segno un progresso dell’1,43% a 6,016 euro.
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