Fari sulle azioni Banco BPM e UniCredit a Piazza Affari, mentre arriva la lettera shock di Castagna. Rischio 6000 tagli con OPS UCG.
Se l’OPS di UniCredit lanciata su Banco BPM avesse successo, 6.000 dipendenti di Piazza Meda rischierebbero di perdere il posto di lavoro. Parola di Giuseppe Castagna, CEO di Banco BPM, che ha spiegato in una lettera ai dipendenti il motivo per cui Banco BPM ha deciso di rimandare al mittente, ergo all’AD Andrea Orcel, l’offerta pubblica di scambio lanciata sulla banca, per un valore superiore ai 10 miliardi di euro.
I due titoli UniCredit (UCG) e Banco BPM (BAMI) rimangono osservati speciali a Piazza Affari, in una sessione che vede l’indice Ftse Mib puntare verso il basso.
Fari anche su MPS, l’altro istituto di credito monitorato in queste ultime sedute dopo la grande mossa lanciata da Piazza Gae Aulenti.
Le azioni del Monte dei Paschi di Siena tornano a confermarsi tra le migliori del listino, dopo essere scattate alla vigilia subito dopo il no di Banco BPM all’OPS di UniCredit.
La lettera ai dipendenti di Castagna: con OPS UniCredit tagli di 6000 dipendenti
Così il CEO di Banco BPM Giuseppe Castagna, nella lettera inviata oggi ai dipendenti:
“Destano forte preoccupazione le sinergie di costo stimate dall’offerente, pari a oltre un terzo della base costi di Banco BPM che, si può stimare, significherebbe tagli al personale di oltre 6.000 colleghe e colleghi. Senza contare che tale offerta, in conseguenza della normativa sulle OPA rischia di limitare l’autonomia strategica del management anche con riferimento alle condizioni dell’operazione su Anima Holding”.
Il riferimento è stato alla società di risparmio gestito su cui Piazza Meda ha lanciato un’OPA agli inizi di novembre.
Castagna ha continuato, sottolineando che, “di fronte a questi cambiamenti è naturale interrogarsi sul futuro ”.
Detto questo, “ciò che non deve mai venire meno è la nostra fiducia nel percorso intrapreso. Non possiamo permetterci di perdere la rotta o di distogliere l’attenzione dai nostri obiettivi. Al contrario, questo è il momento in cui dobbiamo rimanere uniti, concentrati e determinati, consapevoli del grande lavoro che abbiamo fatto e dei risultati che abbiamo ottenuto”.
L’AD ha rimarcato la forza di Banco BPM: “Ogni traguardo raggiunto è frutto del nostro impegno e del valore che, insieme, abbiamo costruito nel tempo. Ed è proprio questo valore che ci rende unici, il fondamento su cui si basa tutto ciò che facciamo e il motivo per cui oggi siamo così appetibili sul mercato”.
Il banchiere ha ricordato i progressi compiuti dall’istituto, facendo notare che “il 2024 è stato per noi un anno straordinario, che ha segnato un importante capitolo della nostra storia”. In evidenza “gli obiettivi raggiunti (i risultati del terzo trimestre, l’Opa sulla totalità delle azioni di Anima promossa dalla nostra controllata Banco Bpm Vita e l’acquisizione di una partecipazione azionaria del 5% del capitale sociale di Mps)”, che“ hanno rafforzato il nostro posizionamento, ponendo le basi per un futuro di ulteriore crescita”.
Tutti motivi di vanto, per Banco BPM, e forse anche tutti motivi per cui l’istituto di credito è finito nel mirino di UniCredit: “Forse anche per questi motivi ci troviamo oggi a dover commentare un’operazione non concordata con la Banca e a condizioni di prezzo inusuali per questo tipo di operazioni”.
Ancora, l’AD di Banco BPM Giuseppe Castagna:
“Il 25 novembre, come noto, UniCredit ha lanciato un’OPS sulle azioni Banco Bpm. Un’offerta che, come rilevato dal cda della nostra Banca, non riflette in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti Banco Bpm; tale potenziale è ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate dalla nostra Banca, che si aggiungono alle azioni già contenute nel Piano Strategico 2023-2026. Avere raggiunto e, anzi, anticipato gli obiettivi di Piano, così come la nostra capacità di estrarre valore dalle fabbriche prodotto, hanno rafforzato il posizionamento competitivo della Banca”
Giuseppe Castagna ha ricordato il “vantaggio di Banco BPM”: banca presente “in aree tra le più dinamiche del Paese e dell’Eurozona”. Citato l’altro neo dell’OPS lanciata da Andrea Orcel, che “esporrebbe gli stakeholder della nostra Banca a una significativa diluizione di tale presenza a favore di aree caratterizzate da una minore crescita e da un maggiore rischio geopolitico”.
Il no di Piazza Meda a UniCredit
La decisione di Banco BPM di respingere l’OPS di UniCredit è arrivata ieri martedì 26 novembre, al termine della riunione del CDA per valutare l’offerta pubblica di scambio che la banca italiana capitanata dal CEO Andrea Orcel ha annunciato il giorno prima per conquistare il gruppo.
Piazza Meda ieri ha motivato il suo no parlando di condizioni dell’offerta, presentate da Piazza Gae Aulenti, “ del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia”, che non “ non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”.
Inoltre, l’OPS “non è stata in alcun modo preventivamente concordata con la banca ”.
Nel frattempo, sul dossier UniCredit-Banco BPM sono tornati a esprimersi alcuni esponenti del governo Meloni, che già si erano mostrati contrari all’OPS lanciata da Orcel su quella banca che, nei loro piani, dovrebbe servire piuttosto a risolvere l’altro dossier: quello che vede protagonista MPS, la banca vista come pedina principale per creare il terzo polo bancario su cui punta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
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UniCredit-Banco BPM: Forza Italia di Antonio Tajani VS Lega di Matteo Salvini
In evidenza le dichiarazioni contrastanti arrivate dalla Lega di Matteo Salvini e da Forza Italia di Antonio Tajani:
Parlando in occasione della conferenza stampa successiva al G7 di Fiuggi il ministro degli Esteri, vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani si è così espresso:
“Per quanto riguarda Unicredit vediamo gli sviluppi della situazione. Io sono per il libero mercato, non tocca a me intervenire politicamente sulla vicenda, ma c’è dimostrazione di grande vitalità del nostro sistema bancario, e questo significa che hanno superato la crisi e sono banche solide. Quindi se c’è movimento è positivo, poi tocca alla BCE verificare che ciò che accade, è accaduto e accadrà è in sintonia con le regole bancarie. Penso che la politica non debba immischiarsi in queste vicende”.
Il leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è invece tornato a rimarcare il DNA straniero e non italiano di UniCredit.
Interpellato da Rtl 102.5, Salvini ha commentato la possibile attivazione del golden power, di cui aveva parlato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti in relazione al dossier UniCredit-Banco BPM, sostenendo che “abbiamo il dovere di difendere il risparmio e il lavoro degli italiani, messo a rischio in questo caso da operazioni finanziarie che non rispondono agli interessi degli italiani. Tanto che ieri Banco BPM ha detto no grazie”.
Per quanto riguarda UniCredit, il leader del Carroccio ha rincarato la dose: “Ormai di italiano ha poco ed è controllata da stranieri: che vada ora a fare acquisti di altre banche per magari chiudere sportelli in Italia e trasferire i risparmi degli italiani all’estero: permettetemi da ministro e da italiano di difendere l’italianità rimasta del sistema bancario”.
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