Nonostante il crescente rischio di correzioni sull’azionario, Goldman Sachs - banca d’affari con sede a New York - vede i mercati finanziari ancora in scia del trend rialzista degli ultimi mesi.
Il toro è vivo. Ad esserne convinta la banca d’affari statunitense Goldman Sachs, che all’ultimo report – a firma Pete Oppenheimer – ha affidato le sue previsioni rialziste sui mercati finanziari, spronando gli investitori a continuare ad investire sui titoli azionari.
Un segnale di speranza, quello lanciato dall’istituto newyorchese, che potrebbe ora smorzare il nervosismo che ha scosso i mercati negli ultimi giorni. Sotto la lente il nuovo piano di salvataggio dell’economia statunitense da 1.900 miliardi di dollari promesso la scorsa settimana dal presidente in pectore Joe Biden: un eccesso di stimolo, questo, che spaventa i mercati, come evidenziato dalle performance altalenanti dei principali indici azionari – dal Dow Jones all’S&P500 – dopo l’annuncio del leader Democratico.
Mercati ancora in rialzo secondo Goldman Sachs
Goldman Sachs, del resto, non ha mancato di sottolineare il rischio di correzioni sull’azionario, che dopo il sell-off dello scorso marzo – quando gli investitori scaricarono i titoli del loro portafoglio per ripararsi dalla bufera – ha registrato un rialzo del 70%, alimentando quel (pericoloso) disaccoppiamento con l’economia reale dal retrogusto di bolla finanziaria e riportando alla memoria il rimbalzo che aveva seguito la crisi finanziaria di oltre dieci anni fa.
Tuttavia, secondo la banca d’affari, il nuovo round di stimoli targati Biden e l’inflazione crescente – ora vista al 3% entro la fine dell’anno, in rialzo dello 0,5% rispetto alle previsioni dello scorso mese – non spalancheranno le porte al “bear market”.
Un punto cruciale, questo, per Goldman Sachs, che continua a vedere una differenza sostanziale tra “il mercato ribassista strutturale” post-crisi finanziaria 2007-2008 e la recessione da coronavirus del 2020 «indotta dagli eventi»:
“I mercati sono in rialzo grazie alle buone notizie, e stanno decidendo di ignorare i dati più deboli e il tasso dei contagi in crescita. Il rischio correzione c’è, ma nessuna flessione”.
Le politiche delle banche centrali dietro al rally dei mercati
Goldman Sachs, inoltre, non ha mancato di evidenziare il ruolo chiave giocato dalle principali banche centrali – e ancora cruciale – per rafforzare la fiducia degli investitori e stabilizzare il mercato. Molti, negli ultimi mesi, gli interventi tempestivi e ambiziosi: tra questi, l’orientamento “dovish” in tema di tassi d’interesse, che ha favorito un’ampia trasmigrazione dal mercato obbligazionario a quello azionario nel corso del 2020.
Questo impianto, ora, non sembra essere destinato ad essere accantonato dalle banche centrali che - al contrario - punteranno ancora sui consueti strumenti di supporto in chiave anti-Covid per ridurre il rischio di “cicatrici di lungo termine” e smorzare il tail risk (rischio di coda) per gli investitori.
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