Good bank: Etruria, Marche e CariChieti pronte a cedere Npl ad Atlante in vista del matrimonio con UBI. Resta incerto, però, il destino di CariFerrara.
La vicenda good bank è finalmente arrivata a un punto di svolta. Domani, a quanto si apprende, dovrebbero riunirsi i consigli d’amministrazione di tre della quattro banche salvate nel novembre del 2015 (Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti) per dare il via libera alla cessione di un pacchetto di crediti deteriorati al fondo Atlante in vista delle nozze con UBI Banca.
Oggi invece si riuniscono i consigli di sorveglianza e di gestione della banca guidata da Victor Massiah per il varo definitivo del progetto. L’Autorità di risoluzione vorrebbe stringere i tempi e chiudere l’operazione entro il 31 dicembre, tuttavia gli ultimi dossier da sistemare potrebbero far slittare l’intesa all’inizio dell’anno prossimo.
I nodi sciolti nelle ultime ore riguardavano da un lato la necessità di rinnovare il finanziamento da 1,4 miliardi alla bad bank Rev e dall’altro l’attesa per i provvedimenti dell’esecutivo sulle nuove modalità di contribuzione al fondo di risoluzione.
Good bank: la questione crediti deteriorati
Per quanto riguarda i crediti deteriorati, Atlante 2 dovrebbe accollarsi circa ⅔ dei Non performing loans lordi di Banca Marche, Etruria e CariChieti, pari a 3,7 miliardi complessivi (mentre circa 500 sono riconducibili a CariFerrara).
Per ripianare il deficit patrimoniale si procederà con un aumento di capitale al quale prenderanno parte il Fondo di risoluzione e UBI Banca: l’istituto bergamasco dovrebbe investire una cifra vicina ai 400 milioni di euro.
Good bank: il destino di CariFe
E CariFe? Quale destino per la banca ferrarese, rimasta esclusa dalle mire di UBI? Ieri i vertici di Bper - che figura tra i principali pretendenti di Ferrara - avrebbero esaminato il dossier con molta attenzione.
Negli ultimi tempi si vocifera di un intervento ponte del Fondo interbancario allo scopo di favorire l’ingresso di un partner, che probabilmente sarà proprio la Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
Si raffredda intanto la pista Cariparma, che aveva manifestato un interesse anche per altri piccoli istituti dell’area come le casse di risparmio di Rimini e Cesena. Ieri a Piazza Affari il titolo UBI Banca ha chiuso in forte ribasso del 3,32% a 2,682 euro per azione e oggi continua a muoversi in territorio negativo a quota 2,612 euro (-2,61%).
© RIPRODUZIONE RISERVATA