“Governo Conte commette reato contro l’art. 243 del Codice Penale” - (M. Mori)

Leonardo Pasquali

5 Maggio 2020 - 11:28

“Il Governo commette reato non riscattando la sovranità monetaria”, violando l’articolo 243 del Codice Penale: questa l’opinione dell’avvocato Marco Mori.

Il Governo commette reato non riscattando la sovranità monetaria ”, violando l’articolo 243 del Codice Penale: questa l’opinione di Marco Mori sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Italia da parte dello Stato.

Un’emergenza che ha messo in ginocchio milioni di cittadini, gli stessi che verrebbero perseguiti qualora scendessero in strada per manifestare il proprio dissenso. Una grossa fetta di popolazione, infatti, si è vista negare un aiuto concreto da parte delle istituzioni, che avrebbero potuto sfruttare, secondo Mori, lo strumento dell’helicopter money.

Di questo e molto altro ha parlato Martco Mori intervenendo durante l’ultima puntata di Memento Mori sul canale Youtube di Money.it.

“Il Governo continua a cedere sovranità monetaria, è reato”

Siamo ormai entrati nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus. L’impatto economico della COVID-19 e delle misure restrittive imposte dal Governo è pesantissimo, una crisi che ha mandato in sofferenza imprese e cittadini. Questi nella maggior parte dei casi non si sono visti corrispondere un sostegno adeguato dallo Stato ma sono gli stessi che verrebbero fermati dalle Forze dell’Ordine qualora scendessero in strada a manifestare.

È proprio questo il tema affrontato dall’avvocato Marco Mori durante l’ultima puntata di Memento Mori, che ha ricordato come sia in realtà il Governo a commettere un reato reiterato, continuando a cedere la sovranità monetaria:

“Il Governo potrebbe emettere moneta a volontà. Non riscattare la sovranità monetaria in un’emergenza del genere è commettere reato, viola l’articolo 243 del Codice Penale e la punizione è l’ergastolo. Stringere accordi diretti a compiere atti ostili contro la personalità giuridica dello Stato è reato”.

L’art. 243 del Codice Penale recita:

Chiunque tiene intelligenze con lo straniero affinché uno Stato estero muova guerra o compia atti di ostilità contro lo Stato italiano, ovvero commette altri fatti diretti allo stesso scopo, è punito con la reclusione non inferiore a dieci anni.
Se la guerra segue o se le ostilità si verificano, si applica l’ergastolo.

Aiuti dallo Stato: un diritto che va preteso

Marco Mori nel suo intervento ha evidenziato come gli aiuti dello Stato in un momento critico come questo siano un diritto da pretendere e come non vi sia alcuna ragione economica per negarli alla popolazione. La mancata tutela di questo diritto però non può essere lamentata in piazza o per strada, viste le misure restrittive in vigore che vietano le manifestazioni:

“Lo Stato fa chiudere i ristoranti e i bar e non ti dà soldi che può creare dal nulla. Inflazione? Non esiste inflazione se ti do i soldi che hai perso. Non c’è ragione economica per il reato commesso, un reato che continua. Il diritto di resistenza in difesa della patria ce lo prenderemo comunque, magari tra qualche mese”.

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