In caso di guerra Russia-Nato, l’Italia può restare neutrale? La risposta del generale Battisti

Alessandro Cipolla

29/04/2022

Se la guerra tra Russia e Ucraina dovesse allargarsi anche alla Nato, per il generale Giorgio Battisti del Comitato Atlantico italiano l’Italia non potrebbe restare neutrale: “Se dovessimo rifiutarci sarebbe veramente un disonore che non potremmo più recuperare”.

In caso di guerra Russia-Nato, l’Italia può restare neutrale? La risposta del generale Battisti

Le ultime notizie che arrivano dalla guerra in Ucraina non sono per nulla buone per chi spera in un cessate il fuoco in tempi stretti. I missili lanciati dalla Russia poco distanti dal palazzo dove a Kiev il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, stava tenendo una conferenza stampa il giorno dopo aver fatto visita a Mosca, potrebbe essere la pietra tombale a ogni prospettiva di un accordo diplomatico a breve.

Il gesto di sfida da parte di Vladimir Putin, in contemporanea altri missili russi sono caduti non distanti dall’ambasciata del Regno Unito, è l’ennesimo segno di una escalation militare e verbale che negli ultimi giorni ha portato diverse cancellerie occidentali, oltre a quella cinese, a non escludere più il rischio che questo conflitto possa tramutarsi in una terza guerra mondiale.

Del resto la Moldavia che teme una invasione della Repubblica separatista filo-russa della Transnistria da parte di Mosca come fatto nel Donbass, gli attacchi in territorio russo giudicati legittimi da Londra, la decisione da parte della Nato di inviare in Ucraina artiglieria pesante e la volontà della Russia di andare fino in fondo in questa folle guerra essendo arrivata ormai in un punto di non ritorno, sono tutti segnali che fanno intendere come un allargamento del conflitto sia dietro l’angolo.

In questo scenario c’è una domanda che sorge spontanea: nel caso in cui la guerra tra Russia e Ucraina dovesse coinvolgere direttamente anche la Nato, l’Italia a quel punto potrebbe dichiararsi neutrale?

La risposta è semplice: tecnicamente sì ma difficilmente l’Italia potrebbe mai prendere una decisione simile.

La posizione dell’Italia in caso di una guerra Russia-Nato

Alcuni giorni fa, ospite della trasmissione Cartabianca, il professor Alessandro Orsini ha dichiarato che se mai la Russia dovesse attaccare anche la Nato, l’Italia a quel punto dovrebbe dichiararsi neutrale.

Sentito dall’Adnkronos, a rispondere al professore è stato il generale Giorgio Battisti del Comitato Atlantico italiano: “Non ritengo assolutamente possibile che l’Italia possa rimanere ‘neutrale’ in un’ipotetica eventualità, speriamo mai, di azioni di rappresaglia da parte della Russia in quelle aree di Paesi Nato dove transitano gli equipaggiamenti occidentali che devono arrivare in Ucraina. Se dovesse mai accadere scatterebbe l’art. 5 del trattato atlantico, quello dei tre moschettieri ‘tutti per uno, uno per tutti’”.

Nel dettaglio questo è quanto prevede l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico che è stato siglato a Washington nel lontano 1949.

Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.

Se l’Italia di fronte a un’eventualità del genere non dovesse essere solidale con gli altri 29 Paesi dell’Alleanza atlantica penso che perderemmo tutta la nostra credibilità a livello internazionale - ha spiegato il generale Battisti - Nessun Paese si è mai ritirato, si è mai dichiarato contrario in queste decisioni, siamo tutti alleati dal 1949 e se dovessimo rifiutarci sarebbe veramente un disonore che non potremmo più recuperare”.

Battisti ha poi aggiunto che il nostro Paese “non si è mai sottratto a qualsiasi decisione che è stata presa dalla Nato anche perché le decisioni vengono prese per consenso, cioè se si decide di una qualsiasi azione militare, come è stato il caso di intervenire in Afghanistan, i paesi della Nato che oggi sono 30, tutti devono esprimere il loro consenso e l’Italia ha sempre rispettato questo principio di alleanza”.

Nei giorni scorsi a seguito del vertice Nato presso la base tedesca di Ramstein, a cui hanno preso parte anche altri 13 Paesi tra cui Australia e Israele, l’Italia ha accolto la richiesta di fare un salto di qualità nelle forniture militari all’Ucraina.

Un ulteriore segnale di come anche nel malaugurato caso di un coinvolgimento diretto della Nato nella guerra in corso, l’Italia sarebbe pronta a fare la propria parte con l’ipotesi di restare neutrale che difficilmente potrebbe essere presa in considerazione.

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