Metalli industriali e materie prime agricole schizzano alle stelle con la guerra in Ucraina. L’esclation della tensione in Europa orientale sta facendo aumentare tutto, dall’alluminio al grano.
Mentre la notizia dell’invasione sconvolge i mercati finanziari, tutte le materie prime, non solo l’energia, ma anche grano, mais, acciaio e ferro, sono soggette a un’impennata dei prezzi.
Russia e Ucraina sono Paesi importanti per la produzione di alcune commodity chiave per la ripresa globale e la transizione energetica. In un momento complesso, guidato da una domanda crescente e un’offerta carente di materie prime, lo scoppio del conflitto sta solo peggiorando la situazione.
Alluminio, palladio, grano, mais viaggiano sono schizzati a livelli record oggi, 24 febbraio, minando l’equilibrio del commercio globale. E, soprattutto, facendo innalzare l’inflazione.
Alluminio e non solo: i metalli corrono
L’alluminio è salito a un record a Londra e il nichel ha toccato il livello più alto in più di un decennio, accelerando i guadagni nei mercati dei metalli industriali, poiché l’aggravarsi della crisi ucraina ha aumentato i rischi di fornitura in un settore che già affronta carenze critiche.
Con le scorte di alluminio che ora raggiungono livelli estremamente bassi, l’impennata del prezzo del metallo si aggiunge alle pressioni sui costi per produttori e gli analisti vedono ulteriori guadagni.
Goldman Sachs ha previsto che i prezzi raggiungeranno $4.000 entro 12 mesi a causa di una mancanza di offerta che non ha precedenti.
L’alluminio è stato scambiato a $ 3.396,50 a tonnellata alle 8:32 ora locale sul LME. Il nichel è salito del 3,6% a $ 25.285 la tonnellata, il più alto da maggio 2011, mentre anche zinco, piombo e stagno hanno guadagnato. Il prezzo palladio, di cui la Russia è il più grande produttore al mondo, sta aumentando del 10% mentre si scrive.
Inflazione alimentare in allarme
Nel settore alimentare, Russia e Ucraina sono rispettivamente il terzo e l’ottavo produttore di grano al mondo, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, e il conflitto nell’area ha fatto salire il prezzo del grano ai massimi livelli.
Anche i semi oleosi stanno avanzando vertiginosamente e mais e soia sono circa il 5% in più costosi, aumentando i timori di un’inflazione alimentare globale accelerata ed esacerbata. Da sottolineare, che l’Italia dipende in parte dall’Ucraina per l’approvvigionamento del granturco per gli allevamenti e il settore ha già lanciato l’allarme.
Per quanto riguarda il grano, per esempio, la nazione ucraina fornisce soprattutto Stati del Medio Oriente, esasperati da prezzi alimentari alti da tempo.
La stessa spedizione di cereali è a rischio. Il riconoscimento dell’indipendenza da parte della Russia e l’invasione della regione separatista mette a repentaglio un certo numero di porti che spediscono grano in tutta Europa, così come le principali acciaierie del Paese.
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