Per abbattere i dazi, i colossi Google e Nintendo sarebbero alla ricerca di nuovi paesi dove assemblare i propri prodotti
Per evitare i dazi e rispondere agli aumenti dei prezzi legati alla guerra commerciale Usa-Cina, Nintendo e Google starebbero cercando di spostare la propria produzione al di fuori dei confini cinesi. Ad affermarlo è un rapporto di Bloomberg, pubblicato nelle ultime ore.
Sono tanti i colossi della tecnologia internazionale che, almeno fino a poco tempo fa, affidavano alla Cina l’assemblaggio dei propri prodotti. Il protrarsi della guerra commerciale con gli USA e l’aumento delle tariffe però non aiuta e li spinge a rivolgersi altrove.
Guerra Commerciale, Nintendo e Google pronte a lasciare la Cina
Grazie ai fornitori, alle linee di assemblaggio, ai lavoratori e al know how acquisito, la Cina è da tempo leader nell’assemblaggio dei prodotti tecnologici. Numerose aziende come Google affidano al paese orientale i prodotti da assemblare, tuttavia il protrarsi della Guerra commerciale Usa - Cina ha costretto Nintendo e Google a guardarsi intorno per cercare location alternative per la realizzazione dei beni.
Google, che vanta già una presenza significativa a Taiwan, avrebbe in programma di spostare alcuni produttori di termostati e server dalla Cina. Stessa cosa per Nintendo che vorrebbe trasferire la produzione di console nel sud-est asiatico.
Proprio Nintendo ha fatto affidamento sulla console Switch per aumentare le vendite e i profitti, ma i dazi applicati a queste periferiche potrebbero essere un problema reale per l’azienda e per i suoi guadagni.
Sulla Guerra commerciale Usa Cina leggi anche l’intervista a Stephane Klecha, fondatore e Managing Partner di Klecha & Co.
Anche se il colosso giapponese non ha confermato di volersi allontanare dalla Cina, un portavoce ha detto a Bloomberg che
“la maggior parte dei componenti che compongono la console Nintendo Switch è prodotta in Cina. E per aiutare a contenere i costi per i consumatori è importante, dal punto di vista logistico, assemblare i prodotti in prossimità dei luoghi di produzione”.
La compagnia giapponese non ha negato di voler seguire da vicino la situazione tariffaria e di voler esplorare le diverse opzioni.
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