Secondo la road map di Huawei in Italia verranno creati più di mille posti di lavoro in due anni
Huawei è pronta a potenziare la propria presenza in Italia con un piano da oltre tre miliardi di dollari (circa 2,75 miliardi euro).
Lo ha detto Thomas Miao, amministratore delegato di Huawei Italia, oggi a Milano, nel corso di un evento nel quale ha spiegato dettagliatamente gli obiettivi dell’azienda cinese nel Belpaese:
«Huawei investirà oltre 1,2 miliardi di dollari in marketing & operations, 1,9 miliardi in direct procurement (ossia acquisti di forniture) e circa 52 milioni in ricerca e sviluppo», ha spiegato il top manager di Huawei in Italia.
Secondo la road map tracciata da Miao in Italia verranno creati mille posti di lavoro da Huawei, a cui se ne aggiungeranno altri 2.000 nell’indotto.
«La tecnologia è neutrale», il commento su Golden share 5G
Per quanto riguarda i rapporti fra la società cinese e il governo Miao a detto di aspettarsi regole “efficienti, trasparenti e giuste”, in particolar modo riferendosi alla regolamentazione del Golden power dello Stato sul 5G.
«Adesso il decreto si applica solo ai fornitori non europei, ma ritengo debba esser rivolto a tutti, perché la tecnologia è neutrale, non è legate questioni geopolitiche», ha spiegato Miao, sottolineando che «il golden share sul 5G dovrebbe essere applicato a tutti i player, per essere sicuri che dal primo giorno abbiamo una infrastruttura sicura e affidabile. È una grande necessità per il Paese essere pronti prima del lancio».
Huawei-Usa: vicino l’accordo
Intanto si schiarisce anche il fronte statunitense per Huawei. Secondo rivelazioni esclusive pubblicate dalla Reuters oggi, le aziende Usa a breve dovrebbero ottenere da Washington il via libera a riprendere i rapporti commerciali con Huawei.
«Washington potrebbe rilasciare tra due-quattro settimane le licenze alle aziende Usa che vogliano riprendere il business con Huawei», scrive l’agenzia citando una fonte, «segno che la recente apertura del presidente Donald Trump ad allentare le restrizioni sul colosso cinese potrebbe realizzarsi rapidamente».
Le restrizioni commerciali verso Huawei vanno avanti da maggio, da quando il Dipartimento del Commercio ha vietato alle società tech americane di fornire nuovi beni e servizi di produzione di matrice statunitense a Huawei, a meno che non ottenessero speciali licenze.
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Dopo l’incontro fra il presidente cinese Xi Jinping e l’omologo americano Donald Trump al G20 di Osaka il clima fra le due superpotenze economiche mondiali è sembrato più disteso. Nei giorni scorsi il segretario al Commercio Wilbur Ross ha dichiarato che le licenze saranno rilasciate in quanto non sussiste più alcuna minaccia per la sicurezza nazionale statunitense.
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