Nonostante gli stravolgimenti pandemici, il 2020 è stato un anno d’oro per gli hedge fund: ecco una classifica dei fondi speculativi che hanno incassato di più negli ultimi dodici mesi.
Non c’è crisi per gli hedge fund. Nonostante le congiunture negative della pandemia i fondi speculativi hanno incassato 127 miliardi di dollari nel 2020, grazie soprattutto a quelle politiche di supporto delle banche centrali – tra Qe e tassi d’interesse ai minimi - che hanno alimentato il rally dei mercati finanziari.
Tiger Global Management, Millenium, Lone Pine e non solo: ecco gli hedge fund che hanno strappato la fetta più grande della torta.
Gli hedge fund più performanti del 2020
Sorpasso in vetta: Renaissance Technologies, fondo creato dal matematico Jim Simons, cede il primo posto – ed esce dalla Top 20 – in favore di Tiger Global Management, l’hedge fund newyorchese che nel 2020 ha incassato 10,4 miliardi di dollari.
Un passaggio del testimone, questo, che rileva una delle tendenze più interessanti dell’ultimo anno: i trader in carne e ossa battono gli algoritmi, e, conseguentemente, i fondi che si affidano sui primi scavalcano i fedelissimi delle nuove tecnologie.
“L’alta volatilità dei mercati premia i manager talentuosi, piuttosto che le macchine” ha affermato il CEO di LCH, Rick Shoper. E il trend è ben visibile anche nelle posizioni che seguono: hedge fund tradizionali come Millenium e Lone Pine si sono infatti assicurati i due gradini più bassi del podio, portando in dote ai loro clienti profitti per – rispettivamente – 10,2 e 9,1 miliardi di dollari.
Profittabilità elevata anche al quarto e quinto posto: Viking Global Investor, fondo speculativo fondato da Ole Andreas Halvorsen nel 1999, ha incamerato profitti per 7 miliardi di dollari nel 2020, mentre Citadel, hedge fund che gestisce un portafoglio di asset da oltre 35 miliardi di dollari, ha chiuso l’anno con un incasso da 6,2 miliardi.
Bridgewater in rosso nell’ultimo anno
Grandi incassi, dunque, ma anche i ricchi piangono. Del resto, l’azionario a stelle e strisce ha visto una crescente diseguaglianza tra i titoli nel corso del 2020: salgono le big tech e – più in generale – i growth stock, mentre i settori maggiormente fiaccati dalla pandemia – trasporto aereo, petrolio, tempo libero – hanno dovuto fare i conti con la crescente sfiducia degli investitori.
A pagare il prezzo, gli hedge fund più esposti verso i segmenti martoriati dell’economia: tra questi Bridgewater, fondo in grado di incassare 46,5 miliardi di dollari dall’anno della sua fondazione (1975), che ha chiuso in perdita di 12,1 miliardi.
Un passo falso, che non intacca tuttavia il consuntivo lusinghiero degli hedge fund: i 127 miliardi di dollari di profitti degli ultimi dodici mesi rappresentano infatti poco meno del 10% degli incassi complessivi del settore dagli anni Settanta in poi, pari a 1.422 miliardi.
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