IPO Lyft: prezzo di collocamento sale a 70-72 dollari, domani quotazione a Wall Street

Alessio Trappolini

28 Marzo 2019 - 14:48

Con la nuova forchetta di prezzo Lyft punta a una valutazione fino a 24,3 miliardi di dollari (circa 21,6 miliardi di euro). A Wall Street monta l’attesa per la quotazione sul listino telematico Nasdaq

IPO Lyft: prezzo di collocamento sale a 70-72 dollari, domani quotazione a Wall Street

Alla vigilia dell’attesa quotazione a Wall Street (listino Nasdaq) Lyft ha alzato il prezzo di collocamento in Borsa a 70-72 dollari per azione, contro il precedente intervallo compreso tra 62 e 68 dollari.

Questi numeri fanno della quotazione di Lyft la più grande Ipo negli Stati Uniti da quella cinese di Alibaba nel 2014. «Inizialmente era prevista una valutazione tra i 20 e i 25 miliardi di dollari con una forbice di prezzo compresa tra i 62 e i 68 dollari per azione ma ieri la società ha formalizzato un aumento a 70-72 dollari per azione, che porterebbe la valutazione vicina ai 25 miliardi di dollari», ha commentato Anthony Ginsberg, ideatore di HAN-GINS Innovative Technologies UCITS ETF.

Quotazione Lyft: cosa spettarsi domani?

In vista della quotazione sul listino azionario Nasdaq, Lyft ha già cominciato un roadshow: alla luce del forte interesse registrato la quotazione della società californiana il primo giorno di contrattazioni potrebbe stupire al rialzo (IPO Lyft: forte interesse investitori, lo sbarco si preannuncia un successo).

Secondo le indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal, le azioni Lyft nei primi scambi potrebbero schizzare in quota 80 dollari.

Chi è Lyft. L’azienda californiana è una delle due società di trasporto automobilistico privato che si prepara all’IPO nel 2019. È stata fondata nel 2011 e cita Uber tra i suoi competitor principali, anche se in questo caso è Lyft ad essersi aggiudicata la corsa, avendo depositato la documentazione per lo sbarco in Borsa per prima. Lyft ha scelto di quotarsi presso il Nasdaq e l’IPO è in calendario per il 29 marzo.

Nel 2018 Lyft ha registrato un fatturato di 2,16 miliardi di dollari, il doppio di quanto registrato nel 2017, e in aumento del 528% rispetto ai 343 milioni di dollari del 2016. «La crescita è sicuramente forte e l’azienda ha visto anche un’espansione del gross booking (il valore totale al cliente finale di tutte le corse prenotate), che ha raggiunto gli 8,05 miliardi di dollari, con un incremento del 76% sul 2017 e del 323% sul 2016», ha spiegato Ginsberg. Per la crescita futura, Lyft fa leva sulla sua cultura uplifting (nel doppio senso di qualcosa ’che mette di buon umore’ ma anche ’che aumenta’) e sui servizi di noleggio di bici e scooter.

Uber: prossima fermata Wall Street

Questo entusiasmo attorno alla quotazione di Lyft a Wall Street potrebbe essere di buon auspicio per la sua rivale Uber, che prevede di entrare in Borsa prima dell’estate.

«Dopo le pesanti perdite che il mercato della tecnologia ha registrato alla fine del 2018, non credo ci potessimo aspettare di trovarci in una situazione in cui il settore rimbalzasse del 20% e fossero in programma così tante IPO da parte di aziende con un fatturato superiore al miliardo di dollari (i cosiddetti ‘unicorni’) come Lyft, Uber, We Work, Airbnb, Slack e Pinterest», ha chiosato il manager del HAN-GINS Innovative Technologies UCITS ETF.

Dopo quella di Lyft, dovremmo assistere anche all’IPO di Uber, la cui valutazione potrebbe arrivare a 120 miliardi di dollari. Cosa possiamo aspettarci in termini di valutazioni e potenziale di crescita?

Chi è Uber. Fondata a San Francisco nel 2009, Uber è la società leader nel trasporto automobilistico privato con valutazioni stimate tra i 90 e i 120 miliardi di dollari. Nel 2018 il fatturato è stato di 11,3 miliardi di dollari. Come piazza di quotazione ha scelto il NYSE e l’IPO è prevista il 1° giugno. Per Anthony Ginsberg Uber in passato ha avuto qualche anno difficile e la sua reputazione «è stata danneggiata ma ora, con un management nuovo e una struttura di governance rigorosa, sembra aver voltato pagina in termini di reputazione». La partnership con McDonald’s e il fatto che la sua controllata Uber Eats abbia una quota di mercato del 25,2% negli Usa rende Uber una fra le aziende più rilevanti in questo settore.

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