Grande attesa a Wall Street per l’IPO di CoreWeave. Trampolino di lancio del debutto è il colosso dei chip per l’AI Nvidia, tra i suoi clienti, investitori e fornitori.
A Wall Street oggi l’IPO tech più imponente dal 2021, quella della start up attiva nel business dell’AI CoreWeave, che ha tra i sostenitori e i finanziatori più convinti il colosso dei chip per l’iintelligenza artificiale Nvidia. Coreweave farà il suo debutto sul Nasdaq oggi, venerdì 28 marzo 2025, con ticker CRWV.
L’IPO si confermerà test cruciale per tutte quelle start up che da tempo scalpitano per sbarcare a Wall Street: alcune di loro, che avevano pianificato di fare il loro grande ingresso agli inizi del 2022, hanno dovuto riporre i rispettivi sogni nel cassetto, a causa del sentiment di forte avversione al rischio esploso quell’anno, quando il balzo dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse portò diversi investitori a optare per la cautela.
CoreWeave, test per il mercato delle IPO a Wall Street
Il mercato delle IPO ha iniziato a riaccendersi nel 2024, sulla scia della stabilizzazione dell’inflazione e del calo dei tassi di interesse avviato dalla Fed di Jerome Powell.
A confermarlo, le cifre relative sia alle somme che sono state raccolte con le varie offerte di azioni da parte delle aziende che hanno bussato alla porta dei mercati, che alla somma totale delle capitalizzazioni raggiunte in toto.
A tal proposito, indicativa è la tabella che è stata pubblicata sul sito Whitecase.

Il recupero del mercato made in USA è stato tale da far sperare all’inizio dell’anno nel ritorno di una vera e propria febbre di IPO, negli States, nell’anno 2025.
Sotto i riflettori l’IPO di Venture Global (VG), esportatore americano di GNL, le cui azioni hanno fatto il loro debutto a Wall Street alla fine di gennaio.
Ma in realtà lo sbarco, il più grande mai lanciato da una società di GNL secondo i dati di Dealogic, non è stato brillante, tutt’altro.
IPO USA 2025, oggi tocca a CoreWeave, la società blindata dal colosso dei chip per l’AI Nvidia
Oggi è il turno di CoreWeave, con l’IPO hi-tech USA più grande degli ultimi anni, almeno dal 2021.
L’operazione è attesa con grande trepidazione a Wall Street per diversi motivi, tra cui il fatto che beneficia del trampolino di lancio rappresentato dal colosso produttore dei chip per l’AI Nvidia, sua sostenitrice nelle vesti di investitore, di cliente e di fornitore.
Nvidia deterrebbe una partecipazione nel capitale di CoreWeave pari a circa il 6%, avendo acquistato azioni della società per un valore di $250 milioni.
Nata nel 2017 come società di crypto mining, CoreWeave è diventata un’azienda di cloud-computing specializzata nella fornitura di servizi che permettono l’accesso ai data center. Il gruppo offre anche infrastrutture basate sul cloud agli sviluppatori di intelligenza artificiale e compete contro piattaforme cloud del calibro di Azure di Microsoft e AWS di Amazon.
Tra i grandi punti di forza, in evidenza la facilità con cui ha accesso, così come è stato nel 2023 e nel 2024, alle nuove tecnologie lanciate da Nvidia.
Altra ragione che rende questo debutto tra i più attesi, il comparto stesso in cui CoreWeave opera: quello dell’intelligenza artificiale, grande scommessa di diversi investitori e aziende e market mover indiscutibile di Wall Street, sia in senso positivo che negativo.
L’azienda, con sede a Livingston, nello stato americano del New Jersey, è reduce inoltre da una crescita del margine operativo pari, nel 2024, a +17%. E cosa dire del fatturato? Il gruppo con sede a Livingston, nello stato americano del New Jersey, ha assistito l’anno scorso a un balzo dei ricavi di oltre +700% a quasi $2 miliardi. Decisamente meno confortante l’altra cifra, ovvero quella relativa alla perdita netta di $863 milioni sofferta dal gruppo.
Detto questo, cliente numero uno di CoreWeave è Microsoft, e tra gli altri clienti spiccano anche altri nomi altisonanti di Wall Street, come Meta e IBM.
CoreWeave è forte anche dell’assist di un altro grande nome del mondo dell’AI: OpenAI, con cui ha concluso un contratto della durata di cinque anni, per un valore di $11,9 miliardi. Tra i termini dell’accordo, l’impegno da parte di OpenAI as acquistare azioni CoreWeave per un valore di $350 milioni.
IPO CoreWeave, quella grande sforbiciata al prezzo di collocamento
Tornando all’IPO qualche segnale storto c’è già stato.
Così come nel caso di Venture Global (VG), che era partita puntando a raccogliere con l’IPO pianificata più di 2 miliardi di dollari, e che con la sua offerta di azioni ne ha raccolti solo 1,75 miliardi, anche CoreWeave è stata costretta a rivedere al ribasso le sue ambizioni, in primis quelle sul prezzo di collocamento che, alla fine, è stato fissato a 40 dollari, valore decisamente inferiore a quello pianificato dal gruppo, compreso tra 47 e 55 dollari, con la parte alta del range che avrebbe consentito a CoreWeave di incassare $2,7 miliardi.
CoreWeave ha dovuto ridurre anche il numero delle azioni offerte attraverso l’IPO: non più 49 milioni, ma 37,5 milioni.
Il risultato è che il gruppo, alla luce del prezzo di collocamento che è stato rivisto al ribasso in modo significativo, per l’appunto a 40 dollari, dovrebbe riuscire a raccogliere $1,5 miliardi, a fronte di una valutazione fully diluted calcolata in $23 miliardi.
La buona notizia, in attesa del debutto, è che per le azioni blindate da Nvidia si prevede un avvio di seduta sul Nasdaq a quota 50 dollari, dunque in rialzo rispetto al prezzo di collocamento di 40 dollari.
A fare da contraltare, c’è però il fatto che l’IPO viene lanciata in un altro momento no per la borsa USA, che oggi torna a cadere vittima di nuovi sell, a causa della pubblicazione del dato relativo all’inflazione degli States preferito dalla Fed, che si è confermato più alto delle attese.
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