Il QE della BCE non servirà a niente

Violetta Silvestri

25 Settembre 2019 - 13:29

Il QE della BCE si rivelerà inutile e la politica monetaria espansiva non servirà a nulla. Analizziamo alcuni aspetti critici.

Il QE della BCE non servirà a niente

La decisione della BCE di lanciare un nuovo QE a tempo indefinito rientra nell’ultima strategia di Mario Draghi. Nelle valutazioni di questa manovra di politica monetaria espansiva, ci si chiede se gli effetti saranno davvero positivi sui mercati dell’Eurozona.

Il rischio, infatti, è che il QE della BCE sarà inutile, non servirà a niente. Neanche ad allentare la flessione che ci si aspetta dall’inflazione, mantenendola ad un tasso al di sotto del 2%. O a dare respiro e incentivi all’economia dei Paesi comunitari in prospettiva di recessione.

Nell’ambito del vertice di Singapore, al Quantitative Easing sono arrivate le critiche di Hans Wijers, della Banca olandese ING, che ha fatto notare:

“La politica monetaria ha i suoi limiti e non presumiamo che questo impulso crei ulteriori investimenti, né incentiverà le persone a consumare di più”.

Il QE della BCE sarà inutile senza politiche fiscali per la domanda

La politica monetaria espansiva e il conseguente lancio del QE senza limiti da parte della BCE potranno funzionare soltanto se associati ad una adeguata strategia economica dei singoli Paesi secondo ING.

Avere più moneta disponibile, infatti, non significa automaticamente incentivare la crescita ed i consumi. Molto dipende dalle singole politiche degli Stati, come la gestione tasse. E questa è un’altra incognita.

Se, infatti, alcuni Paesi come Germania, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi hanno annunciato piani di spesa mirati alla ripresa economica interna, altri, soprattutto nell’Europa meridionale, sono in ritardo e in difficoltà su questo fronte.

La maggiore liquidità concessa dal QE della BCE può funzionare soltanto se sostenuta da politiche fiscali efficaci con tagli delle tasse, ridimensionamento della spesa pubblica che non gravi sui pesanti debiti nazionali e ristrutturazioni economiche che rilancino settori strategici.

Lo stesso Draghi aveva messo in guardia gli Stati dell’Eurozona sulla necessità di politiche fiscali ottimizzate all’aumento della domanda interna per supportare l’espansione monetaria.

Recessione e QE della BCE: quali legami?

L’analisi negativa sul QE della BCE si inserisce in un contesto economico non facile per i Paesi dell’Unione Europea. Il rischio recessione, infatti, è in aumento, con l’economia traino della Germania che rallenta.

In più, lo scenario internazionale è pieno di incognite. La Brexit no-deal crea nervosismo e potrebbe avere effetti negativi sull’imprenditoria europea. Inoltre, la guerra commerciale Usa-Cina rappresenta un ulteriore motivo di depressione.

Anche il contesto dell’economia internazionale, quindi, giocherà il suo ruolo nel sentenziare se il QE della BCE sarà inutile o no.

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