Petrolio di nuovo in primo piano: il prezzo del greggio in ritirata. Quali timori all’orizzonte per l’oro nero, dopo lo slancio di ottimismo dei giorni scorsi?
Prezzo del petrolio in ritirata oggi, martedì 16 marzo: il greggio estende il calo di tre giorni consecutivi. Che succede?
L’aumento delle scorte negli Stati Uniti si è aggiunto ai rischi per una ripresa della domanda lenta e ostacolata anche a causa dei problemi con il vaccino AstraZeneca, ora sospeso in gran parte d’Europa.
I future del greggio WTI e Brent sono entrambi in frenata, con i primi in perdita di oltre l’1% e i secondi di almeno 0,90% verso le ore 9.30.
Il prezzo del petrolio è destinato a scendere o la frenata è solo temporanea?
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Prezzo del petrolio in calo: cosa succede?
Riflettori accesi sul greggio: il petrolio si è ritirato per il terzo giorno, scambiando anche sotto i 65 dollari al barile, penalizzato dalla debolezza della struttura dei prezzi a breve termine del mercato e da un dollaro più solido.
Nello specifico, il greggio Brent scambia a 68,18 dollari al barile, con un calo dell’1,02% alle ore 9.37 e il petrolio WTI va giù a 64,62 dollari al barile, con un -1,19% allo stesso orario.
C’è un’inversione di tendenza nel mercato dell’oro nero o si tratta di una parentesi dovuta a un momento delicato tra coronavirus, vaccinazioni, incognite inflazione e tassi?
In realtà, gli analisti vedono ancora un orizzonte positivo per il petrolio, nonostante l’attuale battuta d’arresto delle vaccinazioni AstraZeneca in Europa e le scorte di greggio USA in aumento abbiano dato indicazioni di una ripresa debole e ostacolata.
Le previsioni per il greggio
Nonostante la battuta d’arresto, il petrolio rimane sulla buona strada per un quarto guadagno trimestrale poiché il lancio dei vaccini, la ripresa dell’attività economica e la disciplina dell’offerta da parte dell’OPEC+ si combinano per sostenere il mercato.
Mentre i prezzi si stanno indebolendo, ci sono ancora segnali positivi sulle prospettive per la domanda.
Negli Stati Uniti, i casi di coronavirus sono aumentati la scorsa settimana al ritmo più lento dall’inizio della pandemia. Allo stesso tempo, le vendite di benzina al dettaglio sono aumentate di appena l’1% in meno rispetto ai livelli di un anno fa, secondo GasBuddy. Questa è una buona notizia per un settore che fa affidamento sull’intensa stagione di guida estiva per aumentare i profitti.
Il petrolio, quindi, dovrebbe tornare a crescere. Riflettori accesi su domanda di Cina, USA, Europa.
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