Secondo Hans Kristensen, componente della Federation of American Scientists, gli Stati Uniti avrebbero oltre 100 armi atomiche stoccate in Europa, di cui 40 in Italia con il numero che potrebbe aumentare nel 2022.
In Italia ci sarebbero 40 bombe atomiche americane stoccate nelle basi di Aviano e Ghedi. Una notizia questa di cui si parla da tempo, ma che adesso è stata confermata anche da Hans Kristensen, componente della Federation of American Scientists, intervistato dal Fatto Quotidiano sul tema dopo i tragici avvenimenti di Beirut.
Per Kristensen in Europa ci sarebbero “150 forse 100 ordigni nucleari” di proprietà statunitense che sarebbero stoccati in diverse basi, con le due italiane di Aviano e Ghedi che ne andrebbero a ospitare 20 a testa.
“Queste sono le mie stime attuali - ha spiegato l’esperto ritenuto una sorta di autorità a livello internazionale in materia di armamenti - a meno che la Casa Bianca non dia nuove disposizioni, il numero rimarrà’ lo stesso di quelle già’ oggi presenti e la potenza sarà’ la stessa delle B61-4, mentre la nuova bomba B61-12 usa la stessa struttura in termini di testata nucleare”.
Il numero di armi nucleari americane nel nostro Paese però, sempre secondo Kristensen, potrebbe presto aumentare “c’e’ un "accordo bilaterale segreto con nuove bombe arriveranno in Italia probabilmente tra il 2022 e il 2023”.
Il documento sulle armi nucleari in Italia
Non è di certo comunque la prima volta che si parla della presenza di armi nucleari degli Usa stoccate in Italia. Ad aprile 2019 uscì fuori un documento diffuso dalla Commissione per la Sicurezza e la Difesa dell’Assemblea parlamentare NATO.
Nel documento si leggeva come “gli Stati Uniti stanno schierando circa 150 armi nucleari in Europa, in particolare le bombe libere B61, che possono essere trasportate sia dagli aerei statunitensi che da quelli alleati”.
Armi queste stoccate in sei basi di stanza in Europa tra cui anche le nostre Aviano e Ghedi. Il documento poi è stato rimosso e pubblicato di nuovo l’11 luglio sempre del 2019, ma questa volta non era presente il passaggio sui missili nucleari parlando solo di aerei capaci di trasportare testate atomiche.
Il passaggio sulle armi nucleari del primo documento, poi successivamente tolto, conservato dal quotidiano belga De Morgen
Stando a quanto riferito da un ufficiale della NATO al Washington Post, il primo documento pubblicato non sarebbe quello ufficiale, specificando che era stato scritto dall’assemblea parlamentare.
Proprio nel giorno in cui il Presidente Sergio Mattarella ha voluto ricordare i 75 anni dalla bomba nucleare lanciata su Hiroshima, queste nuove voci non possono che far aumentare il timore su cosa è veramente stoccato nelle basi di Aviano e Ghedi, specie dopo quello che è avvenuto in Libano.
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