Tony Cioli Puviani animerà il prossimo webinar di live trading con Vontobel, trasmesso gratuitamente sul canale YouTube di Money.it. Dove andranno i mercati secondo il Mago del trading? Lo abbiamo chiesto direttamente all’interessato
Il prossimo 11 marzo Tony Cioli Puviani concederà il bis con una nuova puntata de «Il lunedì del mago».
Come la volta scorsa, il top trader si cimenterà in un’operatività live sui mercati finanziari utilizzando i certificati di Vontobel. L’obiettivo è quello di replicare l’ottima performance ottenuta durante lo scorso appuntamento dell’11 febbraio.
L’evento online sarà trasmesso gratuitamente dalle ore 11:00 sul canale YouTube di Money.it, è possibile prenotarsi cliccando su questo link.
Nell’attesa di questo appuntamento abbiamo intervistato il protagonista del webinar, il «Mago» Tony Cioli Puviani per conoscere la sua opinione su diversi temi di mercato del momento e la sua operatività.
Come potrebbe influire il possibile annuncio di un nuovo round di TLTRO sugli istituti di credito? Quali banche italiane saranno avvantaggiate?
Innanzitutto non è detto che oggi ci sia l’annuncio definitivo, ma è probabile che ci sia una dichiarazione relativa al fatto che ad aprile verrà definito in maniera precisa un piano di TLTRO. Questa manovra dovrebbe prendere piede a giugno 2019. Questo perché ci sono delle ingenti quantità di prestiti agevolati del 2016 che hanno delle scadenze a giugno 2020. Per far fronte a queste scadenze, alcune banche avranno probabilmente delle difficoltà a consegnare la liquidità. Oltre a ciò, i parametri di vigilanza della BCE impongono che un anno prima delle scadenze tale disponibilità non si possa più definire come tale, in quanto quest’ultima diventa fondamentalmente debito: questo pregiudica i ratios imposti alle banche dall’istituto centrale. Questi sono i motivi per la quale la Banca Centrale Europea potrebbe venire in soccorso degli istituti di credito. A questo proposito, MPS, Unicredit e UBI Banca saranno quelle che più godranno di questa manovra, in quanto i loro ratios sono i più precari. In ogni caso, tutti gli istituti con esigenze immediate di liquidità saranno avvantaggiati.
Venendo ora all’attuale situazione di mercato, quanto potrebbe durare il rialzo di Wall Street?
L’abilità verbale del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, fa in modo che il mercato sia sorretto dalle aspettative, come sta avvenendo per la guerra commericiale. Questo fa sì che gli operatori, sempre mossi da una più ampia sete di guadagni non vendano i loro asset. Oltre a ciò, Trump è stato molto persuasivo con il Chairman della Federal Reserve, il quale sembrerebbe aver cambiato drasticamente idea nel periodo natalizio del 2018. Un’ipotesi di storno potrebbe avvenire intorno al prossimo 27 marzo, quando queste aspettative finiranno con il classico “sell on news” sul raggiungimento dell’accordo tra Usa e Cina. I listini americani potrebbero quindi stare in trading range per un’altra ventina di giorni, per poi correggere in una misura del 15% del rialzo messo in piedi dall’inizio del 2019.
Quale tecnica di gestione della posizione utilizza nella sua operatività? E come è cambiata sotto il profilo del risk management sulla forte volatilità di fine 2018?
Sono un fiero sostenitore della media prezzi. Questo perché la mia logica fondamentale impone di analizzare il valore di un asset: una volta trovato, e non essendo mai sicuro di individuare i massimi o minimi di mercato, utilizzo diversi punti di ingresso per ottimizzare il prezzo di carico. Per quanto riguarda lo stop loss, preferisco inserirlo seguendo le evoluzioni di carattere fondamentale dello strumento, senza definirlo ex-ante. In situazioni di alta volatilità come quella di fine 2018 le entrate avvengono in maniera ridotta e coerente con l’ATR. Bisogna inoltre specificare che la maggior parte delle volte opero in contro-trend: paradossalmente ritengo che l’alta volatilità faccia diminuire i rischi. Questo perché il mercato sconta già diversi fattori di pericolo. Questo tipo di attività avviene in base al fatto che l’analisi fondamentale punta più al valore che al trend.
© RIPRODUZIONE RISERVATA