All’Investor Conference del “Mid & Small in Milan” si parla anche di economia circolare. Ai nostri microfoni Adriano Vivaldi, CFO di Aquafil
L’industria tessile detiene la triste leadership di uno dei settori più inquinanti al mondo. In base all’analisi dell’Agenzia Europea dell’Ambiente il comparto moda emette più gas serra di voli internazionali e trasporti marittimi messi insieme per un totale del 10% a livello globale.
I dati negativi non finiscono qui purtroppo dal momento che ogni anno gli oceani sono invasi e letteralmente soffocati da oltre 0,5 tonnellate di fibre sintetiche che costituiscono il 35% delle microplastiche rilasciate nell’ambiente, per non parlare del consumo smodato di acqua per la produzione. Le numeriche sono allarmanti e sono ulteriormente aggravate dalle conseguenze della fast fashion o moda usa e getta che utilizza principalmente poliestere e materie non biodegradabili.
Basti pensare che da 25 anni a questa parte la quantità di vestiti acquistati per persona è incrementata del 40% per un consumo annuo pro capite di prodotti tessili di 26 kg di cui almeno un terzo viene smaltito in modo repentino. Si fa ancora più urgente, quindi, trovare soluzioni virtuose che tutelino ambiente e persone all’insegna di una reale economia circolare che possa soddisfare anche gli obiettivi fissati nel Green Deal Europeo.
Ne abbiamo parlato con Adriano Vivaldi, Executive Director Chief Financial Officer di Aqualil, uno dei maggiori player al mondo nella produzione di fibre sintetiche che opera in ottica assolutamente innovativa e sostenibile.
Domanda:Come ha performato Aquafil nel corso del 2021?
Risposta: Ritengo che sia stato un anno positivo per Aquafil S.p.A. che è riuscita assolutamente a dimostrare la capacità di reagire di fronte alla crisi e alla pandemia, traendone addirittura dei vantaggi. L’anno si sta adesso concludendo in positivo, nonostante in questi ultimi mesi l’aumento dei costi delle utilities impatterà marginalmente e temporaneamente sui costi. Per far fronte a questa evenienza, abbiamo già attuato delle politiche di aumento prezzi che sono già state accettate dalla clientela a dimostrazione della bontà del mercato a valle. Sia la qualità dei nostri prodotti tradizionali che di quelli a marchio ECONYL® si stanno sempre più affermando e questo è sicuramente di aiuto dal punto di vista commerciale.
D: Quali sono le prospettive per il comparto tessile per il 2022?
R: Se per comparto tessile si riferisce alla nostra area di business che si dedica ai filati per applicazioni tessili, nello specifico le prospettive sono molto positive perché sempre richiamando il marchio ECONYL®, si tratta di un prodotto sempre più apprezzato dai vari brand e abbiamo una richiesta veramente sostenuta in questo campo. Stiamo quindi analizzando le proposte per far fronte ad aumento della domanda, proprio perché il marchio diventa sempre più richiesto e assolutamente apprezzato dal mercato.
D: Aquafil è un esempio virtuoso di economia circolare a servizio di settori strategici come quello del fashion che notoriamente è sul podio dei più inquinanti al mondo. In che modo i marchi della moda si stanno via via evolvendo verso soluzioni sostenibili?
R: Sicuramente si tratta di un argomento che è ai primi posti di tutti i Consigli di Amministrazione delle grandi società che rappresentano questi marchi. C’è già una reazione del comparto in tal senso, e noi come realtà cerchiamo di dare il nostro contributo sperando che sia sempre più incisivo per l’economia circolare. Cerchiamo in tutti i modi di evitare la creazione di rifiuti per il Pianeta e le nostre applicazioni - soprattutto per quanto riguarda l‘eco-design - sono orientate alla creazione di prodotti facilmente riciclabili, considerando questa come la strada Maestra.
Si tratta di un obiettivo non perseguibile in pochi mesi, ma che durerà anni, anzi decenni, ma è importante partire sin da ora per dare un’impronta che progressivamente darà i suoi risultati.
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