Il PIL italiano del 2° trimestre ha rivisto negativamente la forte flessione stimata in precedenza. I nuovi dati fanno tremare
Il PIL d’Italia ha rivisto negativamente le attese del mercato e purtroppo anche le stime preliminari.
Nel 2° trimestre dell’anno, quello più violentemente colpito dal coronavirus, l’economia tricolore è stata letteralmente travolta dalla pandemia e, sia su base congiunturale che su base tendenziale, ha registrato flessioni a doppia cifra percentuale.
L’odierna rilevazione dell’Istat ha fatto ancora una volta chiarezza sullo stato di salute del Belpaese, uno dei più colpiti dal caos generato dall’emergenza COVID-19. I già pessimi dati stimati sono addirittura peggiorati.
PIL Italia: quanto è crollato davvero nel 2° trimestre
Già nel mese di luglio la prima rilevazione preliminare dell’Istat ha lasciato a bocca aperta. In quell’occasione l’Istituto ha alzato il velo su una flessione congiunturale del PIL italiano (dunque rispetto al trimestre precedente) di 12,4 punti percentuali.
Non è andata meglio su base annua (dunque a confronto con il 2° trimestre del 2019) arco di tempo in cui l’economia dello Stivale si è contratta del 17,3%.
Dati drammatici, che sono addirittura peggiorati nella rilevazione definitiva dell’Istat pubblicata in mattinata sul sito ufficiale dell’ente.
- Base trimestrale: -12,8% (attese a -12,4%)
- Base annua: -17,7% (attese a -17,3%).
Variazioni imponenti così commentate dall’Istituto:
“La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la portata eccezionale della diminuzione del PIL nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate, con flessioni del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali, mai registrate dal 1995.”
Il PIL d’Italia, dunque, ha sofferto più di quanto stimato la crisi causata dal coronavirus. L’obiettivo adesso sarà rimettersi in piedi in tempi brevi per far rimarginare ferite piuttosto profonde.
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