Italia, le Regioni con il minor livello di istruzione: cresce il divario tra Nord e Sud

Riccardo Lozzi

08/07/2020

Secondo il report 2020 dell’ISTAT, la situazione dell’istruzione in Italia rispetto agli altri paesi europei sarebbe tragica, con un notevole divario tra le Regioni del Nord e quelle del Sud dove è ancora forte l’abbandono scolastico.

Italia, le Regioni con il minor livello di istruzione: cresce il divario tra Nord e Sud

Il report 2020 dell’ISTAT certifica la tragica situazione dell’Italia rispetto al livello d’istruzione dei propri cittadini. Secondo quanto riportato dall’istituto di statistica nazionale, che si è avvalso anche delle indagini condotte dall’EUROSTAT, il nostro Paese ha tutti gli indicatori ben lontani dalla media dell’Unione e, in alcuni casi, si classifica addirittura come il peggiore della zona.

Ad esempio, nonostante un incremento registrato negli ultimi quindici anni, solo il 62,1% della popolazione tra i 25 e i 64 anni ha conseguito almeno un diploma di studi superiori, a fronte della media europea che si aggira intorno al 78%.

Anche per la fascia di popolazione compresa tra i 30 e i 34 anni la situazione non migliora, con solo il 75% circa di diplomati rispetto all’84% dell’indice dell’UE. Per quanto riguarda la situazione dei laureati nello stesso intervallo di età, l’Italia raggiunge il primato negativo di titoli ottenuti insieme alla Bulgaria con il 27,6%, ben 13 punti percentuali in meno del livello continentale.

Il documento pone anche l’accento sul divario tra le Regioni del Nord e quelle del Sud della penisola e, al tempo stesso, come la differenza di genere influisce sul conseguimento dei titoli di studio.

Il divario tra Nord e Sud in Italia

Andando ad analizzare innanzitutto le differenze di scolarizzazione tra le diverse Regioni italiane, si osserva che nel Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e provincia di Trento, sono oltre il 30% i laureati tra i 30-34 anni.

Nel Sud, più precisamente in Sicilia, Puglia e Calabria, si va invece sotto il 20% delle persone che posseggono il diploma universitario, mentre troviamo i valori più alti in termini di minore istruzione nazionale.

Come nel resto dell’Unione Europea, anche in Italia è presente un gap di genere molto elevato a favore del sesso femminile. Infatti, considerando sempre come riferimento l’intervallo tra i 30 e i 34 anni, troviamo il 33,8% di donne con laurea, mentre gli uomini si attestano al 21,6%. Nonostante questa differenza, anche la quota delle ragazze italiane si posiziona al di sotto delle loro corrispettive europee.

Scolarizzazione regione-genere EUROSTAT

Una situazione tragica per quantità e qualità di istruzione

Fortunatamente l’adozione di misure contro l’abbandono scolastico ha portato ad un calo di esso dal 35,1% del 1994 al 13,5% del 2019. Purtroppo è evidente, anche in questo caso, una differenza notevole tra le regioni più virtuose del settentrione e il Mezzogiorno. Anche in questo caso spiccano negativamente Sicilia, Puglia e Calabria, insieme a Campania e Sardegna.

Abbandono scolastico Italia

Ma, secondo l’ISTAT, le brutte notizie non riguardano solo la quantità. Gli studi superiori presentano anche una qualità piuttosto scarsa rispetto alla comprensione dei testi, della matematica e delle materie scientifiche. In tali discipline i nostri ragazzi presentano un’insufficienza oltre la media europea, con la Calabria che si attesta in ultima posizione.

Comprensione testuale, matematica e scienze

Anche in questa statistica, vediamo come i livelli superiori si trovano nel Nord-Italia e tra le studentesse, mentre gli studenti di sesso maschile e residenti nel meridione presentano maggiori difficoltà.

Rapporto ISTAT 2020
Il rapporto dell’ISTAT 2020 sull’istruzione in Italia

Argomenti

# ISTAT
# Italia

Iscriviti a Money.it