Le stime che emergono dal sondaggio trimestrale Reuters mostrano dati inferiori ai target concordati dal governo con Bruxelles.
Preoccupano le previsioni sull’Italia: il rischio recessione sembra scongiurato, ma le stime sulla crescita raccontano uno scenario diverso, peggiore di quello fino ad oggi prospettato.
I segnali debolezza, sia sul fronte del Pil che dei conti pubblici, li ha intravisti Reuters nel suo sondaggio trimestrale sull’economia italiana.
Numeri, quelli che emergono, affatto lusinghieri e che si posizionano al di sotto degli obiettivi concordati con l’Une.
I numeri
La crescita del nostro Paese, dunque, è destinata a frenare nel 2019. Secondo quanto fa notare Reuters, “l’espansione dell’economia resterà debole su base trimestrale, nell’ordine di 1-2 decimali”.
In particolare, il sondaggio offre una stima della crescita del Pil per l’intero anno in corso che si fermerà allo 0,7%, ben lontano da quell’1,1% di ottobre e inferiore anche del target fissato dal governo che aveva indicato l’1,0%.
Peggiorano anche i conti pubblici. Nel 2019 il deficit/Pil dovrebbe attestarsi al 2,5%, superiore alle stime di ottobre che indicavano il 2,4% e ben al di sopra del 2% che Roma ha concordato con l’Ue.
Quanto al rapporto debito/Pil che secondo gli economisti dovrebbe raggiungere il 131,5% a fronte del 130,2% previsto tre mesi fa e maggiore del target al 130,7% indicato dal governo.
A preoccupare anche il tasso di disoccupazione che non scenderà sotto il 10%, ma è destinato a restare oltre questo dato percentuale. Stabile, infine, l’inflazione che dovrebbe restare all’1,2% e poco inferiore rispetto al dato di ottobre.
Rallentamento economia globale
Le previsioni sull’Italia riflettono ciò che sta succedendo nel resto del mondo - Europa compresa - in un contesto che sta mostrando segnali di un rallentamento dell’economia globale, di cui già nei giorni scorsi aveva dato conto la stessa Banca Mondiale.
Nello scenario internazionale – lo si ripete da tempo e con preoccupazione – pesano gli attriti commerciali tra Usa e Cina, il cui impatto si sta già facendo sentire su diversi settori.
Ma anche all’interno dei confini nazionali, i mercati finanziari hanno risentito delle tensioni politiche che, soprattutto in tema di Legge di Bilancio, il governo ha avuto con Bruxelles.
Recessione evitata
“Stando alla mediana delle attese, l’economia italiana dovrebbe evitare lo scivolamento in recessione tecnica nell’ultimo trimestre del 2018, segnando una variazione congiunturale nulla dopo la flessione di 0,2% tra luglio e settembre” scrive Reuters.
Le preoccupazioni, comunque restano. Proprio oggi – come riporta Askanews - il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo a un convegno su Guido Carli, ha avvertito: “Il debito pubblico elevato rende più difficili gli investimenti per sostenere la crescita economica” aggiungendo che un suo eventuale aumento mette a rischio “le possibilità di manovra per stabilizzare e finanziare gli investimenti che servono alla crescita”.
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