La vicenda delle 4 banche fallite pesa sul mercato obbligazionario ed azionario. I piccoli risparmiatori sono spaventati da quanto accaduto a quelli degli istituti in fallimento.
L’effetto del salvataggio delle 4 banche fallite si sta facendo sentire sul mercato obbligazionario (così come sull’azionario). Nella giornata di Venerdì molti piccoli risparmiatori italiani hanno cercato di vendere i bond bancari in portafoglio, spaventati probabilmente da quanto sta accadendo agli investitori di banca Marche, banca Etruria, Carichieti e Carife.
Venerdì sell-off su bond banche italiane. Paura generata da decreto salva-banche
Nella seduta di Venerdì, molti piccoli risparmiatori detentori di obbligazioni bancarie italiane hanno venduto i propri titoli sul mercato. I piccoli investitori italiani sembra siano spaventati da quanto accaduto agli investitori delle 4 banche fallite e salvate dal decreto salva-banche.
La situazione si è aggravata con il suicidio del pensionato di Civitavecchia che ha visto andare in fumo risparmi per €100.000, aumentando così la pressione delle vendite sul mercato obbligazionario italiano.
Il decreto salva-banche potrebbe innescare ulteriori nuove vendite di bond bancari da parte dei risparmiatori italiani che, tradizionalmente, rappresentano una fonte di finanziamento stabile per le banche italiane.
Venerdì, molti piccoli investitori hanno cercato di vendere i bond bancari in proprio possesso, tuttavia lo scarso interesse di investitori istituzionali ha fatto in modo che i prezzi scendessero più del dovuto.
Giuseppe Sersale, fund manager di Anthilia Capital, ha spiegato che le persone in Italia stanno correndo a vendere le obbligazioni subordinate delle banche.
Questo perché, secondo l’esperto, gli investitori retail sono preoccupati dalla situazione delle 4 banche fallite e quindi sono avversi a detenere obbligazioni subordinate di altre banche. Tuttavia, la scarsa domanda da parte di investitori istituzionali fa in modo di far scendere i prezzi senza rimbalzi.
In particolare, come suggerisce Alberto Gallo, capo del credit research di RBS, i bond più sotto pressione sono quelli di banche come Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, MPS e Banca Carige che danno poca certezza agli investitori.
Gallo ha aggiunto che c’è un contagio delle vendite su bond di alcune banche più robuste che in genere sono detenute dai piccoli investitori.
Salva-banche pesa anche sui titoli azionari delle banche italiane
La sfiducia degli investitori si è fatta sentire anche sul mercato azionario. MPS in una sola settimana ha perso il -10,48% mentre Carige ha lasciato sul campo un -7,63%.
Sfiducia che si è trasmessa anche alle grandi banche, in parte appesantite anche dalla volatilità sul mercato per via del rialzo dei tassi della Federal Reserve che potrebbe arrivare in settimana, con Unicredit che ha perso il -4,93% su base settimanale e Intesa il -4,42%.
Il decreto salva-banche ed il Bail-in, che entrerà in vigore da Gennaio, rischiano di scatenare un indebolimento della domanda dei bond e delle azioni delle banche italiane vista l’avversione al rischio delle ultime settimane dei risparmiatori italiani.
Saranno decisive quindi le mosse che il Governo farà in merito alla questione delle 4 banche fallite che, se si riveleranno incongrue con le richieste avanzate dai risparmiatori, rischiano di essere molto pericolose per le banche italiane.
Fonte: Reuters.com
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