Ad appena pochi giorni dalla decisa frenata del progetto, la clamorosa ammissione di JPMorgan: “Abbiamo sbagliato a dare sostegno alla Superlega”
JPMorgan ha ammesso di aver sbagliato ad offrire il suo sostegno economico alla Superlega.
Ora che il contestato progetto voluto in primis dal presidente dell’UEFA Aleksander Ceferin, il presidente del Real Madrid Florentino Perez e il patron della Juventus Andrea Agnelli sembra tramontato - a causa delle numerose defezioni e di un clima prevalentemente ostile alla competizione - le parole in arrivo dai vertici del colosso bancario newyorkese sembrano pronte a muovere ulteriori polemiche e polveroni sulla questione.
La multinazionale USA era infatti pronta a finanziare con 3,5 miliardi di euro l’avvio della Superlega, annunciata come una rivoluzione del calcio moderno con un unico trofeo europeo super-elitario a discapito dei campionati nazionali, per i quali la proposta è persino quella di divenire dei perenni infrasettimanali.
Ebbene ora da JPMorgan la retromarcia è netta e clamorosa: pentimento totale per il sostegno offerto alle squadre promotrici del lancio della cosiddetta Super League.
JPMorgan ammette di aver sbagliato a sostenere la Superlega
Anche se non è stata ancora ufficialmente messa la parola fine alle intenzioni di lancio del progetto, per i più il piano è ormai tramontato sulla scia di mancate adesioni da parte di molti tra i club più prestigiosi al mondo e un clima di generale ostilità.
Elementi che non sono sfuggiti ai vertici del colosso bancario newyorkese JPMorgan, ora disposto a parlare di grosso errore da parte sua nel farsi parte di quei piani:
“Abbiamo chiaramente sottovalutato come questo accordo sarebbe stato visto dalla comunità calcistica e a quale impatto avrebbe potuto avere sul futuro di questo sport. Di certo impareremo da tutto questo.”
JPMorgan aveva messo sul piatto 3,5 miliardi di euro da destinare ai club fondatori della competizione, da spendere in infrastrutture e piani di recupero dall’impatto della pandemia.
La banca USA è stata l’unico finanziatore della nuova competizione di calcio ideata dal presidente del Real Madrid Florentino Perez, un finanziamento fondamentale per aiutarlo inizialmente a conquistare la fiducia di altri importanti club europei e redigere un accordo vincolante che avrebbe impegnato complessivamente dodici club tra cui Juventus, Manchester United, Liverpool e Barcellona.
Ma il piano è crollato a inizio settimana, con otto dei 12 club coinvolti che hanno fatto un passo indietro sotto la massiccia pressione di tifosi, politica e gran parte dello scenario calcistico.
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