La compagnia sta trasportando ricambi automobilistici prodotti in Cina verso i suoi stabilimenti europei: pesa sulla scelta il timore di ritardi a causa del coronavirus. I dettagli
Jaguar Land Rover ha dato avvio al trasferimento di una larga porzione di ricambi automobilistici prodotti in Cina verso i suoi stabilimenti europei, al fine di evitare i ritardi causati dal coronavirus.
Piuttosto che fare affidamento su navi mercantili - rallentate a causa dei continui impatti del coronavirus sulla catena di approvvigionamento - la compagnia sta optando per una dislocazione allo scopo di mantenere fluida la produzione.
Ma lo stesso CEO del colosso automobilistico, Ralf Speth, ha precisato che è troppo presto per dire se la mossa si rivelerà sufficiente:
“Parti che normalmente restano settimane sulle navi possono arrivare nei nostri stabilimenti molto prima, anche se questo ci costa di più; ma almeno potremmo riuscire a continuare con la produzione”,
ha affermato Speth in un’intervista rilasciata alla CNN.
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Jaguar Land Rover: ricambia via dalla Cina su scia coronavirus
Il CEO Ralf Speth ha chiarito che non è certo che i fornitori cinesi siano tutti in grado di spedire le parti di cui Jaguar Land Rover ha bisogno, via aerea o via mare.
Le fabbriche cinesi affrontano al momento una vera battaglia per procedere alle riaperture, viste le severe restrizioni causate dall’epidemia di coronavirus, con il bilancio delle vittime che continua a salire.
Jaguar Land Rover, di proprietà della casa automobilistica indiana Tata Motors, è una delle molte compagnie dipendenti dal flusso di pezzi provenienti dalla Cina, elemento che Speth stesso ha evidenziato durante il recente colloquio con la CNN:
“Dipendiamo molto da catena di approvvigionamento e produzione cinesi, che al momento inevitabilmente non mostrano stabilità”.
Con tre impianti di assemblaggio veicoli e un impianto motori nel Regno Unito, la compagnia conta 35.000 dipendenti in UK. Ha anche un altro impianto europeo di assemblaggio veicoli, per un totale di circa 40.000 dipendenti in tutto il mondo.
Speth ha definito alcune parti delle automobili in arrivo dalla Cina come “critiche”, ovvero quegli elementi che possono costringere a interrompere la produzione qualora non se ne fosse in possesso.
Al momento gli impianti di Jaguar Land Rover esauriranno 17 distinte componenti a seguito di due settimane di produzione europea. La società spera di riavviare la produzione cinese la prossima settimana, ma al momento la domanda di automobili in Cina - fino a un mese fa il più grande mercato al mondo - si è praticamente azzerata:
“Le vendite sono calate in maniera spaventosa in Cina. Non c’è attività produttiva né richiesta, e questo avrà un impatto enorme sul mercato”,
ha ammesso Speth.
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