Jeff Bezos, ceo di Amazon, resta l’uomo più ricco del mondo

Elisabetta Scuncio Carnevale

11/04/2019

Il ceo di Amazon Jeff Bezos ha lo stesso stipendio da vent’anni: guadagna 81.840 dollari

Jeff Bezos, ceo di Amazon, resta l’uomo più ricco del mondo

Jeff Bezos, ceo di Amazon, resta l’uomo più ricco del mondo, nonostante il suo stipendio da 81.840 dollari non sia aumentato di un centesimo, negli ultimi vent’anni.

A fare i conti in tasca al fondatore di Amazon è la Cnn che ricorda come Bezos non riceva aumenti dal 1998.

Bezos riceve da Amazon quasi 82mila dollari l’anno

Nonostante uno stipendio da 81.840 dollari il ceo di Amazon è la persona più ricca al mondo. Nel 1997, Bezos ha guadagnato anche meno 79.197 dollari e nel 1996 i dollari erano ‘appena’ 64.333.

Il fondatore di Amazon non ha mai neanche ricevuto un premio azionario. Ma - come mette in luce la stessa Cnn - non ne ha bisogno:

“possiede già il 16% di azioni Amazon, una quota che supera i 100 miliardi di dollari”.

Ogni anno, dal 2010, per sistemi di sicurezza e spese per viaggi di lavoro, Bezos riceve da Amazon 1,6 milioni di dollari. Nel 2013 erano 1,1 milioni.

Costi che la società definisce

“particolarmente ragionevoli alla luce del suo stipendio così basso e del fatto che non abbia mai ricevuto alcun compenso azionario”.

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Sono diversi gli amministratori delegati di società tecnologiche che, negli anni, hanno ottenuto stipendi molto bassi: tra questi la Cnn ricorda Steve Jobs che riceveva solo 1 dollaro l’anno.

Tuttavia, nel 2001 Apple fece un regalo di tutto rispetto al suo fondatore: un jet privato. Anche i fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, prendono solo un dollaro l’anno ciascuno. L’ex amministratore delegato di Oracle Larry Ellison ha ricevuto premi azionari.

Intanto oggi, Bezos ha inviato la sua lettera annuale agli azionisti ricordando loro che “Amazon oggi rimane un piccolo player nel retail globale”. Poi ha anche aggiunto che, man mano che un’azienda cresce, ogni cosa dovrà essere esponenziale, inclusa la dimensione degli esperimenti fallimentari.

Il ceo di Amazon ha voluto sottolineare come il colosso dell’e-commerce, negli anni, ha aiutato i venditori indipendenti ad essere sempre più competitivi,

“offrendo loro gli strumenti di vendita migliori che potessimo immaginare e costruire”.

Amazon, infatti, garantisce ai propri affiliati programmi per gestire l’inventario, elaborare i pagamenti, tracciare le spedizioni, creare report e vendere oltre i confini e, come ha scritto nella lunga missiva l’amministratore:

“ne stiamo inventando altri ogni anno. Ma di grande importanza sono Fulfillment di Amazon e il programma di affiliazione Prime, che hanno significativamente migliorato l’esperienza del cliente di acquistare da venditori indipendenti”.

Bezos ha voluto tuttavia sottolineare come il successo di questi due programmi, oggi così consolidati, renda difficile, per la maggior parte delle persone, apprezzarne appieno l’innovatività e la radicalità che li contraddistingueva nel momento in cui furono lanciati.

“Abbiamo investito in entrambi questi programmi affrontando un alto rischio finanziario e dopo molti dibattiti interni. Abbiamo dovuto continuare a investire nel tempo in maniera significativa mentre sperimentavamo idee e iterazioni diverse.”

Ora Amazon vanta 10 negozi a Chicago, San Francisco e Seattle ed è ottimista per il futuro. La maggior parte dei dipendenti lavorano nei magazzini e il loro compenso medio, nel 2018, è stato di 28.836 dollari annui.

Nel novembre 2018 Amazon ha aumentato, negli Stati Uniti, il salario minimo dei dipendenti a tempo pieno portandolo a 15 dollari l’ora. Questo ha permesso di incrementare lo stipendio medio anno a 35.096 dollari, contro i quasi 82 mila del loro capo Bezos.

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