La storia economica italiana (rivista) dal 1970 al 1986: Italia 5° PIL al mondo

Roberto Nardella

09/03/2015

Analisi e storia dell’economia italiana. Bilancia commerciale, inflazione media annua, PIL comparato tra i Paesi del G6, cambio dollaro USA e Marco tedesco contro la Lira: l’Italia è nella top 6 delle economie mondiali.

La storia economica italiana (rivista) dal 1970 al 1986: Italia 5° PIL al mondo

In questo modestissimo studio voglio mettere in evidenza uno spaccato inconsueto della recente storia economico-sociale dell’Italia.

Anno per anno si analizza lo storico del commercio con l’estero, l’inflazione media annua, il PIL comparato del G6 (tutti in miliardi di dollari), la crescita comparata G6, il cambio dollaro USA (USD) contro Lira e il cambio Marco (DEM) contro Lira (entrambe le quotazioni al 31.12 di ogni singolo anno) e diverse altre cose dell’Italia nel periodo 1970-2012.

Viene alla luce quell’Italia che nonostante tutto e tutti arrivò a sfiorare per poche decine di miliardi di USD il quarto posto assoluto, una posizione troppo scomoda per i nostri abituali partner commerciali che da sempre ci avevano additato come scansafatiche “maccaronì” o come “pizza&mandulino” e che mai avrebbero potuto tollerare tale smacco.

Periodo A: dal 1970 al 1977

AnnoExportImportTotInflazionePIL$ vs £DM vs £
1970 17 17 0 4,97% 109 623 171
1971 20 19 1 4,79% 120 594 182
1972 24 23 1 5,74% 140 582 182
1973* 28 32 -4 10,78% 169 608 225
1974* 37 45 -8 19,04% 192 649 269
1975 43 43 0 17,24% 219 683 261
1976 45 48 -3 16,53% 217 875 370
1977 55 53 2 17,25% 248 871 414

(* si noti il peso sul valore delle importazioni dovuto all’aumento del greggio)

1973: crisi mediorientale e guerra del Kippur, il petrolio triplica il suo prezzo, introduzione IVA in tutta Europa: tra cui, Italia al 12% e Germania all’11%
1975: introduzione della indicizzazione dei salari all’inflazione, meglio conosciuta come Scala Mobile. Essa servì a difendere i ceti più deboli: faceva recuperare mese per mese l’inflazione direttamente in busta paga.

Dal 31/12/1970 al 31/12/1977 l’Italia cresce del +127% ca. di PIL, con una media del +15,875% annuo.

Come si denota dal saldo della bilancia commerciale (negativa di -11 miliardi nell’intero periodo, soprattutto a causa dell’impennata del petrolio) la crescita di export e import è molto simile a quella del PIL.

La lira si svaluta del 40% contro dollaro e del 142% contro marco tedesco.
In tutto il periodo l’inflazione italiana fu pari al 12%, quella degli USA è del 6,5%, la francese del 8,57%, l’inglese del 13,10%, la giapponese del 9,77%, mentre quella tedesca solo del 5,26%, ovvero meno della metà dell’Italia.

Come si può ben notare dai raffronti con gli altri Paesi del G6 l’alta inflazione è riconducibile interamente al rincaro petrolifero; cosa ancor più evidente se si prendono in esame gli anni dal 1973 in poi.

Nello stesso periodo gli altri Paesi del G6 crescono così: la Francia cresce del 177%; la Germania del 178%; la Gran Bretagna del 106%; il Giappone del 240%; gli USA del 93,8%.

Periodo B: dal 1978 al 1980

AnnoExportImportTotInflazionePIL$ vs £DM vs £
1978 69 62 7 12,11% 304 831 455
1979 88 84 4 14,74% 379 806 466
1980 97 109 -12 21,06% 460 930 475

1978: Ingresso dell’Italia nello SME ordinario: -6.5% +6.5% di svalutaz/rivalutaz. massima
1979: seconda crisi mediorientale – rivoluzione Komeinista in Iran
1980: conflitto Iran-Iraq: il petrolio quadruplica il suo prezzo

In questi 4 anni che vedono la nascita del Sistema Monetario Europeo - SME - (che impone una rivalutazione del +6,5% o svalutazione del -6,5% come massimi) il PIL italiano passa da 248 a 460 miliardi di dollari (+85,5%), mettendo a segno una crescita annua pari al +21,375%.

La lira si svaluta del 6,8% contro dollaro e del 14,8% contro marco tedesco.

La bilancia commerciale è quasi in parità; il rincaro del prezzo del greggio si mangia tutta la crescita dei due anni precedenti e ci manda in disavanzo di un miliardo.

In tutto il periodo l’inflazione italiana fu pari al 15,97%, quella degli USA è del 10,8%, la francese del 11,15%, l’inglese del 13,23%, la giapponese si attesta ad un modestissimo 5,24%, mentre quella tedesca è ancora una volta la più bassa in assoluto, al 4,07%, ovvero quasi ¼ di quella italiana.

Ad esclusione di Germania e Giappone gli altri Paesi del G6 hanno tutti inflazione superiore al 10% (2.5 volte quella tedesca) e come nel corso dell’altra crisi mediorientale, essa è riconducibile anche questa volta al rincaro petrolifero.

Nello stesso periodo gli altri del G6 crescono così: la Francia del 70,4%; la Germania del 58,5%; la Gran Bretagna del 111%; il Giappone del 54%; gli USA del 37,4%.

La classifica PIL top 6 nel 1980 è la seguente:
- USA (2863 mld)
- Giappone (1087 mdl)
- Germania (920 mld)
- Francia (690 mld)
- Gran Bretagna (542 mld)
Italia (460 mld).

Periodo C: dal 1981 al 1986

AnnoExportImportTotInflazionePIL$ vs £DM vs £
1981* 94 102 -8 17,99% 415 1202 533
1982* 91 96 -5 16,48% 412 1370 577
1983 90 88 2 14,71% 427 1655 607
1984 92 94 -2 10,83% 422 1935 615
1985 96 98 -2 9,21% 436 1680 683
1986 120 112 8 5,85% 617 1352 697

* si noti il peso sul valore delle importazioni dovuto all’aumento del greggio

marzo 1981: divorzio del ministero del tesoro con la banca d’Italia)

In questi anni passati si sono celebrati diversi divorzi tra i vari ministeri del tesoro e le loro rispettive Banche Centrali: all’Italia tocca nel febbraio-marzo del 1981. Il PIL italiano passa da 460 a 617 miliardi di dollari (+34%) con 2 cadute di PIL consecutive nel 1981 e 1982, la crescita annua è pari al +4,86%.

La lira si svaluta del -45.4% contro dollaro e del -46,7% contro marco tedesco.

Il saldo della bilancia commerciale di periodo resta ancora ampiamente negativo sempre a causa del prezzo del greggio.

In tutto il periodo l’inflazione italiana fu pari al 12,51%, cominciando prepotentemente a scendere dal 1984 in poi, guarda caso da quando il petrolio comincia a calare vertiginosamente, toccando il suo apice più basso nel 1986, dove ritorna pressappoco alle stesse quotazione del 1972.

L’inflazione degli altri del G6 è la seguente: USA 4,91%, Francia 8,48%, Gran Bretagna 6,60%, la tedesca si attesta ad un modestissimo 3,20%, mentre quella giapponese è la più bassa in assoluto, al 2,41%.

Le riforme ultraliberiste operate dalla Thatcher in UK e da Reagan in USA misero un grosso freno all’inflazione di entrambi i Paesi: a partire dal 1983 si quasi dimezzò rispetto all’anno precedente e divenne addirittura di 1/3 rispetto al 1981.

La Germania continuò la sua politica di deflazione interna, imitata pienamente dal Giappone (in questo caso l’allievo che supera il maestro).

Nello stesso periodo gli altri del G6 crescono così: la Francia del 10%; la Germania del 10,1%; la Gran Bretagna del 5,1%; il Giappone del 88,7%; gli USA del 60,3%.

La classifica PIL top 6 nel 1986 è la seguente:
- USA (4590mld);
- Giappone (2051 mdl);
- Germania (1013mld);
- Francia (759 mld);
Italia (617 mld);
- Gran Bretagna (570mld).

L’Italia nel 1986 è al quinto posto assoluto.

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