Il nostro Paese è tra i più esposti a terremoti e alluvioni. Metà della ricchezza è investita in abitazioni e terreni, in gran parte non coperti dai rischi.
Cresce la raccolta nel ramo danni, eppure l’Italia continua a essere un Paese in gran parte “sottoassicurato”, nonostante sia esposto a rischi piuttosto elevati e che ne minacciano il patrimonio immobiliare, ossia la concentrazione della ricchezza dei cittadini. È la fotografia che fa dell’Italia l’ultima relazione annuale dell’Ivass (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), da cui si conferma una bassa penetrazione assicurativa nel ramo danni, che lascia qualche preoccupazione relativa alle abitazioni.
La ricchezza degli italiani si compone infatti di titoli, depositi e azioni, ma soprattutto di immobili e terreni. Su un totale di oltre 11 mila miliardi di euro, più di 5.500, ossia più della metà, consistono in abitazioni e terreni. Possedimenti che quindi rappresentano oltre il 50% della ricchezza degli italiani e che tuttavia sono, in gran parte, non coperti dai rischi.
Nel 2023 la raccolta nel ramo danni in Italia è stata pari a 38 miliardi di euro, in aumento del 6,6% rispetto all’anno precedente, a differenza della raccolta del ramo vita che, pur essendo molto più cospicua (91,2 miliardi), si sta riducendo (-3,3%). Nel primo trimestre 2024 la raccolta danni è stata di 12 miliardi, considerato un record per il periodo tra gennaio e marzo, ma il livello di assicurazione del Paese è da ritenersi ancora molto basso. [...]
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