BCE, Lagarde non delude: “politica monetaria deve restare accomodante”

Luca Fiore

04/09/2019

In continuità con l’azione di Draghi, che la prossima settimana potrebbe varare un nuovo piano di Quantitative Easing, la presidente nominata della BCE ha parlato degli elementi che guideranno il suo mandato alla guida dell’Eurotower.

BCE, Lagarde non delude: “politica monetaria deve restare accomodante”

In un contesto in cui potrebbe mancare poco all’annuncio di nuovi stimoli monetari nell’Eurozona (Riunione BCE: per UBS a settembre sarà taglio tassi e nuovo QE), la presidente nominata della Banca Centrale Europea si è detta d’accordo con l’attuale impostazione fortemente espansiva dell’istituto di Francoforte.

“È necessario un approccio altamente espansivo per un prolungato periodo di tempo per riportare l’inflazione in quota 2%”, ha detto Christine Lagarde nel corso del suo intervento dinnanzi la Commissione problemi economici e monetari del parlamento europeo.

BCE, Lagarde: iniziare valutazione Eurobond

L’Eurozona necessita di una semplificazione delle regole di bilancio e, allungando l’orizzonte temporale, sarebbe il caso di iniziare a pensare a uno strumento “simile ai Treasury Bond americani".

La misura, in precedenza conosciuta come Eurobond, si è sempre scontrata con la netta contrarietà della fazione dei “falchi” in seno al Consiglio direttivo della BCE.

BCE, Lagarde: questi i punti fondamentali del mio mandato

Due i punti fondamentali elencati da Christine Lagarde nel corso del suo intervento davanti agli europarlamentari: impegno e agilità da un lato, inclusività dall’altro.

Impegno nel rispettare il mandato della Banca centrale europea sulla stabilità del Trattato Ue, agilità nella risposta alle nuove sfide economiche. Per l’ex ministro francese, la politica monetaria della Banca centrale europea «deve e dovrà essere agile nel rispondere alle sfide di un mondo in cambiamento e al contempo rispettare il proprio mandato».

“Se venissi confermata nel ruolo di presidentessa, la mia azione sarà guidata dagli stessi solidi principi: combinare il fermo impegno al rispetto del mandato con la capacità di adattarsi ad un mondo che cambia”.

Il secondo punto fondamentale è rappresentato dall’inclusività tra i Paesi della Zona Euro. Il concetto, ha detto Lagarde, va inteso sia nell’ambito della cooperazione all’interno della Zona Euro e sia dal punto di di vista della diversità, “per mettere in comune le peculiarità e arricchirci con le rispettive differenze”.

BCE, Lagarde: prossime sfide politica monetaria

Due anche le grandi sfide che i policy makers si trovano ad affrontare:

  • gli effetti collaterali delle politiche monetarie non convenzionali;
  • il contesto globale di bassa inflazione e di tassi ai minimi storici, “che pone interrogativi strategici per le banche centrali”.

L’obiettivo è invece uno: non dover più utilizzare il celeberrimo «whatever it takes», che rappresenterebbe “la prova di un fallimento di altre aree della politica europea".

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