Lagarde presidente BCE, quali effetti su tassi e mutui

Stefano Tempera

3 Luglio 2019 - 08:55

Christine Lagarde succederà a Mario Draghi alla presidenza BCE, quale sarà l’effetto sui tassi e quali le conseguenze sui mutui?

Lagarde presidente BCE, quali effetti su tassi e mutui

Christine Lagarde sarà il nuovo presidente della Banca Centrale Europea. Succederà a Mario Draghi, che terminerà il suo mandato durato otto anni il prossimo 31 ottobre. Quale sarà l’effetto sui tassi e quali le conseguenze sui mutui?

La scelta presa dai leader europei è stata inaspettata. Preferita ai principali favoriti alla guida BCE, su tutti il presidente della Bundesbank Jens Weidmann e il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau, già attuali o ex membri del Consiglio direttivo che hanno partecipato alle recenti decisioni in materia di politica monetaria.

Lagarde, ex avvocato d’affari francese, ministro delle finanze del governo Sarkozy, a capo del Fondo Monetario Internazionale dal 2011, sarà la prima donna alla guida della BCE e anche il primo presidente a non essere stato banchiere centrale.

E questo è solo il primo legame con il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, anche lui proveniente dalla professione legale, ed ora si troveranno contemporaneamente a governare le due principali aree valutarie del mondo. I due ex avvocati potrebbero avere anche delle strategie in comune, per prima il taglio dei tassi di interesse.

A meno che Draghi, prima di lasciare la poltrona della BCE, non decida di anticipare i tempi e portare i tassi ad un livello più basso, come sembra probabile che accada durante il prossimo incontro del Consiglio direttivo di luglio. E forse, l’auspicio di Mario Draghi sarà proprio che Lagarde continui in quella direzione.

L’effetto dei tassi con Christine Lagarde presidente BCE

Il peso mediatico di Draghi si farà sentire. L’attuale presidente ha già ribadito più volte che i tassi rimarranno bassi a lungo e ha segnalato che l’economia europea avrà bisogno di più aiuto, probabilmente sotto forma di tassi di interesse ancora più bassi e nel caso, anche con la ripresa del Quantitative easing. Inoltre, l’obiettivo dichiarato dell’inflazione, «di poco inferiore al 2%», appare lontano, nonostante gli ultimi anni di tassi negativi e gli ingenti acquisti di titoli di Stato, per pensare che verrà cambiata la rotta.

Quale sarà la politica monetaria del nuovo presidente BCE?

Tempo fa, quando all’interno del Fondo Monetario Internazionale erano presenti due fazioni, una che sosteneva le misure di austerità e l’altra che favoriva politiche più espansioniste, le dichiarazioni del prossimo presidente BCE erano sempre più a favore dell’austerità. Prima ancora aveva pubblicamente sostenuto il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, promotore di una politica di austerità europea. Ma i tempi sono cambiati.

Oggi, gli investitori probabilmente scommetteranno che Lagarde condividerà la linea di Draghi per una politica monetaria aggressiva. Già da presidente dell’FMI aveva appoggiato l’iniziativa del Governatore italiano di avviare un allentamento quantitativo e questo potrebbe voler mantenere una politica monetaria coerente con il suo approccio.

Lagarde presidente BCE, quale effetto sui mutui?

Appare inevitabile un prolungamento dell’attuale politica di mantenere i tassi bassi almeno per tutto il 2019, come più volte specificato da Draghi. Le motivazioni sono dettate dalla lenta crescita economica dell’Eurozona e con prospettive più deboli del previsto.

Intanto l’Euribor, il principale parametro di riferimento dei mutui a tasso variabile, resta saldamente in territorio negativo e tutte le previsioni possono far star tranquilli i titolari di mutui indicizzati. Tutte le scadenze Euribor sono scese da inizio anno mediamente di 0,05 basis points.

Stesso discorso vale per chi intende sottoscrivere un mutuo a tasso fisso: da inizio 2019 l’Eurirs è sceso di oltre mezzo punto percentuale e questo significa oggi prendere un mutuo a tasso fisso poco superiore all’1% per 20 anni.

Vedremo quali saranno le decisioni sui tassi in occasione della riunione della Banca centrale europea in programma il prossimo 25 luglio, in attesa dell’insediamento di Christine Lagarde a novembre.

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