Allerta attacco informatico per domenica 6 marzo. Secondo quanto riportato dalle agenzie di cybersicurezza, l’Italia è un Paese target e alcune strutture sono più a rischio di altre. Cosa sappiamo.
Ancora nessun allarme ufficiale, ma nei canali interni circola l’allerta per un possibile attacco alla cybersicurezza da parte russa. Anche se gli alert dell’Anc (Agenzia nazionale di cybersicurezza) si susseguono da giorni, per la giornata di oggi, 6 marzo 2022, è stata diramata l’allerta. L’agenzia guidata da Roberto Baldoni è sul “piede di guerra” informatica. Della stessa opinione è stato Enrico Borghi, membro del Copasir, che ha chiesto, non troppo tempo fa, di fare attenzione agli attacchi informatici e di “parificare l’atto terroristico agli attacchi cibernetici” così da poter agire di conseguenza.
L’allarme per oggi è stato dato dal il nucleo operativo dell’Agenzia, il Csirt (Computer Security Incident Response Team). Ma chi è più a rischio? Prima di tutto le autorità politiche, ma non mancano nella lista dei possibili target neanche amministrazioni ed enti pubblici e privati, comprese le industrie e ogni sede considerata sensibile. Nel mirino degli attacchi, a quanto emerge, potrebbero finire soprattutto le aziende sanitarie e ospedaliere, scrive Il Sole 24 Ore.
Nunzia Ciardi, vicedirettore dell’Agenzia all’evento CyberSec2022 svoltosi a Roma ha sottolineato come “a causa del conflitto in atto la cybersicurezza ha assunto un rilievo che ormai nessuno può ignorare”. Secondo Ciardi gli attacchi cyber sono un “pericolo reale e gravissimo per tutti”. Basti pensare alle infrastrutture target sopra citate. Per questo da prima dell’inizio del conflitto sono stati potenziati gli strumenti di cybersicurezza.
Allerta per il 6 marzo: cosa significa “minaccia generica informatica”
La Dis (Dipartimento informazione e sicurezza) ha recentemente pubblicato la relazione annuale nel quale descrive il rischio e la capacità dei sistemi di sicurezza italiani. Secondo quanto emerge l’aumento degli attacchi cyber è inevitabile con la crisi in Ucraina. In questo scenario di allerta, l’attacco previsto per oggi è stato definito come una minaccia generica informatica, proprio perché non se ne conoscono le modalità o la portata. Si conosce però l’attore: la Russia.
L’Italia, come abbiamo ricordato nell’introduzione, è un Paese target e a riprova di questo sono stati bloccati già diversi attacchi. Lo riporta lo stesso Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza italiana. Alcuni giorni fa un malware è già stato individuato e bloccato. Grazie all’allerta alta è possibile ritenere la situazione sotto controllo, anche se l’attacco previsto per oggi, una domenica, è un chiaro intento di trovare sguarniti i posti di difesa informatica.
Allarme informato per il 6 marzo: chi è a rischio e perché
Già il 28 febbraio il Csirt avvertiva i sistemi di sicurezza informatica chiedendo di innalzare le difese per la situazione in Ucraina. A oggi la nuova raccomandazione è di allerta massima per la giornata del 6 marzo, un giorno festivo e di ridotta sicurezza rispetto agli altri giorni, poiché la presenza del personale è ridotta al minimo essenziale.
Ma chi è nel mirino? Secondo quanto si apprende dalle fonti ufficiali che controllano gli attacchi informatici, le principali strutture target potrebbero essere le aziende sanitarie e ospedaliere. Il perché è piuttosto intuibile: per via degli aiuti umanitari che stanno organizzando.
Lo ha ribadito anche il premier Mario Draghi, allertando un apposito nucleo per la cybersicurezza. La Russia è sempre più ostile, non solo in Ucraina, ma anche con i Paesi Nato e lo è attraverso operazioni come quelle informatiche. “L’intento - dice Draghi - è quello di minare la nostra coesione e capacità di risposta”.
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