Lavoro e artigiani: c’è chi rischia di chiudere per sempre dopo l’emergenza

Teresa Maddonni

23 Aprile 2020 - 09:56

Lavoro e artigiani: c’è chi rischia di chiudere per sempre dopo l’emergenza. Dati allarmanti parlano del 25% di attività di parrucchieri ed estetisti che avranno difficoltà a ripartire nella fase 2.

Lavoro e artigiani: c’è chi rischia di chiudere per sempre dopo l’emergenza

Lavoro e artigiani: c’è chi rischia di chiudere per sempre dopo l’emergenza,attività che nella fase 2 potrebbero non riaprire perché risentiranno dei due mesi di stop dell’economia italiana.

Parliamo principalmente di parrucchieri ed estetisti, due categorie artigiane tra le più numerose in italia. Il 25% delle attività di parrucchieri ed estetisti rischierà di chiudere per sempre, di non alzare la saracinesca nella fase 2, quella che ci accingiamo a intraprendere dopo il 4 maggio.

È un allarme che viene lanciato da Cosmetica Italia. In Italia gli artigiani, gli autonomi, sono una categoria molto numerosa e tra questi spiccano proprio le attività di parrucchieri ed estetisti, molte delle quali rischieranno di chiudere per sempre.

Lavoro: il 25% delle attività a rischio chiusura per sempre

Lavoro: il 25% delle attività è a rischio chiusura per sempre e sono parrucchieri ed estetisti. A lanciare l’allarme per questa categoria di artigiani è Cosmetica Italia attraverso il suo presidente Renato Ancorotti che ne parla al Corriere della Sera.

Ancorotti parla di 300mila famiglie di parrucchieri ed estetisti in difficoltà, lo 0,5% della popolazione italiana che conta 6 miliardi di fatturato generalmente. A nulla possono valere le agevolazioni del decreto Cura Italia e il bonus di 600 euro. Le perdite, continua il presidente di Cosmetica, sono state ingenti per parrucchieri ed estetisti, almeno 1,5 miliardi, ma chiarisce:

“È possibile anche che il 25% dei saloni, i più piccoli e quelli meno robusti finanziariamente, non riapriranno.”

In Italia le imprese artigiane di parrucchieri ed estetisti sono 130mila e gli addetti che sono occupati risultano essere 263mila. Di questi 130mila saloni il 90% è costituito da piccole realtà con anche due addetti e fatturati non troppo alti che potrebbero trovarsi poi in seria difficoltà nella fase 2.

Parrucchieri, estetisti e sicurezza sul lavoro

Per parrucchieri ed estetisti, che come abbiamo visto stanno soffrendo moltissimo questa emergenza e il 25% rischia di chiudere, tornare a lavorare il prima possibile è fondamentale anche se la sicurezza sul lavoro è fondamentale. Quello di estetisti e parrucchieri è un lavoro nel quale è praticamente impossibile garantire la distanza di sicurezza, ma muoversi in modo da cercare la protezione per lavoratore e cliente è possibile. Così spiega il presidente di Cosmetica:

“Non c’è mai stato il distanziamento sociale ma sicuramente ci sono misure che potranno essere attuate per evitare gli assembramenti. La cosa urgente è riaprire perché un altro mese di chiusura sarebbe catastrofico. È chiaro che sarà diffuso l’uso della mascherina, i guanti, le sedute e i lettini andranno igienizzati, va fatto tutto con grande coscienza e grande attenzione. Andrà tenuta conto della distanza tra le poltrone e parimetrati gli appuntamenti in base alla grandezza dei locali ma chiediamo al governo e ai decisori soprattutto di espandere gli orari per coprire il picco che ci sarà nel primo momento dell’apertura. Sì alle aperture serali e a quelle nel weekend, perché solo così saremo in grado di sostenere la domanda.”

Quindi parrucchieri ed estetisti, come tutti i lavoratori, per garantire la sicurezza sul lavoro dovranno usare guanti, mascherina, gel igienizzanti e garantire la distanza tra le poltrone, favorire i turni tra clienti per evitare assembramenti, lavorare la sera e nei weekend per ripartire ed evitare così che troppe attività chiudano per sempre.

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