Le scuole potrebbero non riaprire: lo dice il consigliere del Ministero della Salute

Antonio Cosenza

18/08/2020

E se le scuole non dovessero riaprire? Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute, non esclude questa possibilità.

Le scuole potrebbero non riaprire: lo dice il consigliere del Ministero della Salute

Le scuole potrebbero anche non riaprire a settembre come invece deciso nei mesi scorsi dal Ministero dell’Istruzione. Ve lo avevamo anticipato nella giornata di ieri, raccontandovi dello stato di confusione in cui si trovano molte scuole, in quanto impreparate per rispettare tutte le regole indicate dal CTS. I banchi monoposto acquistati dal Ministero dell’Istruzione devono ancora arrivare, e sul distanziamento sociale ci sono degli aspetti da chiarire.

Il tutto quando manca meno di un mese alla ripresa delle lezioni in presenza, con i contagi che nel frattempo hanno ripreso a salire e si stima potranno crescere di 1.000 unità al giorno verso la fine di agosto. Riaprire le scuole è un rischio calcolato, ma qualora la situazione dovesse precipitare allora ci potrebbero essere anche delle soluzioni alternative, come ad esempio quella che vede anche l’inizio del nuovo anno scolastico con la didattica a distanza.

Se da una parte il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina garantiscono che la riapertura delle scuole non è a rischio, dall’altra c’è chi invece ha un atteggiamento di maggior prudenza: a tal proposito, nelle ultime ore sono arrivate le dichiarazioni di Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute, secondo cui la ripresa delle lezioni in presenza non è così scontata come sembra.

Riapertura delle scuole a rischio: parla Ricciardi

Walter Ricciardi, nominato consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza eccezionalmente per l’emergenza da COVID-19, ha rilasciato delle dichiarazioni al Messaggero che spaventano le famiglie.

Nel dettaglio, questo non ha nascosto che nel caso in cui nei prossimi giorni la curva dei contagi continuasse a crescere, come preventivabile, allora ci sarebbe un “problema serio da affrontare”. A tal proposito, Ricciardi ha commentato la voce per cui il Governo starebbe pensando alla possibilità di disporre dei lockdown circoscritti ai territori che presentano il maggior numero di contagiati, dichiarando però che questa misura da sola non sarebbe sufficiente per gestire l’emergenza.

È probabile, quindi, che per far fronte alla nuova crescita dei contagi ci possa essere una decisione tanto impopolare quanto necessaria: la chiusura delle scuole per qualche altra settimana o mese. Tutto dipenderà, come sottolineato dal consigliere del Ministro della Salute, dall’atteggiamento responsabile delle persone. È anche per questo motivo, ossia per aumentare le possibilità che le scuole possano riaprire regolarmente, che il Governo ha deciso di chiudere le discoteche.

Riapertura delle scuole: quali zone sono più a rischio?

Sempre Ricciardi ha spiegato che non esiste una zona più o meno a rischio di altre. Si tratta, infatti, di una “problematica diffusa su tutto il territorio nazionale e non ci sono zone che partono avvantaggiate o svantaggiate”.

Ogni decisione su possibili lockdown, così come pure su una non riapertura delle scuole, quindi, dipenderà dalla capacità che avranno i territori e le autorità sanitarie di intercettare e circoscrivere i focolai, nonché dal comportamento responsabile delle persone.

Perché tutte le Regioni sono vulnerabili e quanto successo in Lombardia durante la prima ondata può essere replicabile in altre zone. Ovvio che Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna al momento sono svantaggiate e più a rischio per provvedimenti radicali da parte del Governo visto che queste tre Regioni continuano ad avere dati peggiori rispetto al resto dell’Italia.

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