Lo smartphone diventa un microscopio

Carmine Zaccaro

5 Maggio 2014 - 15:42

Un team di ricercatori australiani ha inventato una lente di ingrandimento con il silicone da aggiungere allo smartphone in grado di trasformarlo in microscopio

Lo smartphone diventa un microscopio

Basteranno pochi euro per avere un microscopio da smartphone. Ad annunciare la novità è Steve Lee, un ricercatore dell’Australian National University, che da diverso tempo ha iniziato a sviluppare e a lavorare ad una lente aggiuntiva da unire alla fotocamera dello smartphone. La lente a cui ha pensato il ricercatore sarà in grado di produrre un fattore di ingrandimento pari a 160x, in sostanza lo zoom che la fotocamera riuscirà a raggiungere permetterà una visione molto vicina, se non quasi identica, a quella di un microscopio da laboratorio. In termine numerici si arriverebbe a visionare elementi di una grandezza di 5 millesimi di millimetro, per intendersi, una dimensione che è dieci volte maggiore della dimensione media di una cellula del nostro corpo.

Una scoperta casuale, quella a cui sono giunti i ricercatori australiani ideatori di questa innovazione tecnico scientifica. Mentre lavoravano con la gelatina di polidimetilsilossano, un comune silicone, si sono resi conto che una piccolo strato del polimero, indurito, aveva delle funzionalità molto simili a quelle di una comune lente. I ricercatori hanno in seguito studiato il processo di creazione della lente, che consiste nell’utilizzo di una goccia di silicone asciutta da utilizzare come stampo, una cottura del polimero a 70 gradi nel forno o in alternativa la stampa con la stampante 3d. Alla fine della lavorazione dunque, si riuscirebbe ad ottenere, a prezzi non eccessivi, una lente aggiuntiva per la fotocamera del cellulare.

Una piccola lente millimetrica prodotta con il silicone potrebbe fare degli smartphone dei piccoli strumenti scientifici. Proprio il ricercatore Steve Lee dichiara «ognuno potrebbe farsi la propria lente in casa», pochi euro invece di centinaia, per l’acquisto di un microscopio, certo a discapito della qualità dell’immagine che per ora sarebbe difficile da raggiungere, di certo un buon compromesso se non siamo degli scienziati professionisti. «Con la diffusione degli smartphone, quello che stiamo facendo in realtà è distribuire microscopi a tutti!», continua lo stesso Steve Lee, e non è difficile accodarsi al suo entusiasmo, infatti se pensiamo che con l’evoluzione tecnologica che ruota attorno agli smartphone, in breve potremmo ottenere delle app dedicate per cellulare da accoppiare alla lente, è facile rendersi conto degli effetti positivi di uno strumento di questo genere.

Un’ idea insomma con dei potenziali sbocchi, uno dei primi potrebbe essere l’utilizzo nelle scuole, nei laboratori si potrebbe risparmiare sui microscopi e utilizzare le lenti dello smartphone. Un’altra applicazione domestica potrebbe essere lo screening di un neo comparso sul corpo, da poter inviare rapidamente al medico senza scomodarsi per andare a chiedere un consulto nel suo studio medico.

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