Londra impone i nuovi limiti nel centro storico entro il 2020. Quali pro e contro potrebbero avere queste misure in Italia?
Londra è grande, caotica, trafficata e anche pericolosa, non solo per la criminalità in crescita ma anche per le circa 2000 persone che ogni anno rimangono vittime di incidenti, chi fatalmente chi rimanendo gravemente ferito.
Per questo motivo, l’amministrazione del sindaco Sadiq Khan ha deciso in accordo con Transport for London e forze di polizia che il limite di velocità su tutte le strade della Congestion Charging Zone sarà di 20 miglia orarie, circa 30 km/h.
Quella che chiamiamo «area C» di Londra, per avvicinarla all’anello a traffico limitato di Milano, è una delle zone dove la velocità media di percorrenza nelle ore trafficate è la seconda più lenta d’Europa, dopo Mosca, ma li traffico dolce a 30 km/h ha già mostrato i primi risultati nella città di Bristol.
Londra, limite a 30km/h per evitare incidenti
Il provvedimento del sindaco di Londra rientra nel progetto Vision Zero, coordinato dall’amministrazione con società dei trasporti TfL e Polizia metropolitana, che prevede di ridurre al massimo i rischi per la sicurezza di tutti gli utenti per la strada.
Secondo lo studio statistico dell’ufficio del Sindaco, i pedoni colpiti da veicoli che transitano a 20 miglia orarie hanno possibilità cinque volte inferiori di essere uccisi rispetto all’urto con auto che procedono a 30 miglia orarie. L’esempio di Bristol rafforza lo studio: quattro persone sono state salvate in un anno da quando è entrato in vigore il limite.
L’amministrazione di Machester invece ritiene che non siano necessari limiti più stringenti visto che le zone più trafficate consentono una media di velocità di gran lunga inferiore: le associazioni di tassisti hanno registrato una media di 6 miglia orarie, più bassa d’Europa dopo Mosca.
Limite a 30 km/h, può funzionare in Italia?
In Italia il limite di 30 km/h, il più basso dopo quello dei 50km/h è raramente utilizzato. Spesso è stata avanzata la proposta di abbassare il limite nel centro di Roma, rigettata da molte categorie di utenti della strada ma fortemente voluta dai residenti.
Nei centri abitati, anche ai margini del centro e anche dove il traffico non è caotico, il limite garantisce una maggiore sicurezza per chi si muove a piedi, in bicicletta e con altri mezzi.
Rimane un requisito fondamentale per la sicurezza di tutti il rispetto dei limiti: pur applicando i 30 km/h, senza una adeguata segnaletica, deterrenti fisici come dossi, e senza un sistema di controllo, gli automobilisti difficilmente riescono a cambiare le proprie abitudini di velocità.
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