Lotta al caporalato: che cos’è e come contrastarlo. Firmato il protocollo

Chiara Troncarelli

31 Maggio 2016 - 10:00

Lotta al caporalato: è stato firmato il Protocollo contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Contro il caporalato sono previste una serie di iniziative per migliorare le condizioni dei lavoratori.

Lotta al caporalato: che cos’è e come contrastarlo. Firmato il protocollo

Lotta al caporalato: è stato firmato il Protocollo contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura, un triste fenomeno che ancora oggi affligge il mondo del lavoro, colpendo in larga misura donne e stranieri, specialmente nel Meridione.

Il protocollo è stato firmato dai ministeri dell’Agricoltura, del Lavoro e degli Interni, insieme alle Regioni (Piemonte, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria), le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, le associazioni di categoria, tra cui Coldiretti, e le associazioni del volontariato, quali Caritas e Croce Rossa Italiana.

L’obiettivo che il Governo vuole raggiungere consiste nel combattere il fenomeno del caporalato attraverso una serie di iniziative mirate a migliorare le condizioni dei lavoratori e a rafforzare le azioni di contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori in tutto il Paese.

Che cos’è il caporalato?

Il fenomeno del caporalato consiste nel reclutamento e nello sfruttamento di manodopera in campo agricolo attraverso i c.d. caporali, cioè degli intermediari che per conto del datore di lavoro assumono forza lavoro in nero, percependo per questo una percentuale.

Si tratta di una attività svolta in maniera illegale, perché comporta un utilizzo a basso costo della forza lavoro, non rispettando le norme che regolano il rapporto di lavoro, quali ad esempio i minimi retributivi previsti dai contratti collettivi, l’orario di lavoro o il versamento dei contributi.

Lotta al caporalato: come contrastarlo?

Contro lo sfruttamento dei lavoratori agricoli, il Governo ha previsto nel Protocollo una serie di iniziative per migliorare le condizioni dei lavoratori.

Ecco come contrastare il caporalato, attraverso:

  • servizio di trasporto gratuito da casa al posto di lavoro per i lavoratori agricoli attraverso la firma di apposite convenzioni;
  • interventi di prevenzione e di primo soccorso grazie alla presenza di presidi medico-sanitari mobili;
  • centri di servizio e di assistenza socio-sanitari, utilizzando i beni confiscati alla criminalità organizzata;
  • servizi di accoglienza dei lavoratori stagionali in caso di emergenze in immobili dello Stato e bandi per promuovere l’ospitalità dei lavoratori stagionali in condizioni dignitose e salubri;
  • sportelli di informazione sui servizi abitativi, potenziamento delle attività di tutela ed informazione ai lavoratori, unità mobili con mediatori linguistico-culturali, psicologi e personale competente;
  • distribuzione gratuita di cibo e acqua per i lavoratori stagionali;
  • corsi di lingua italiana e di formazione lavoro a seguito del’instaurazione del rapporto di lavoro agricolo.

Particolare attenzione sarà indirizzata sui territori delle provincie di Caserta, Foggia, Lecce, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria.

Il Ministro Poletti ha espresso la sua soddisfazione per la numerosa adesione da parte dei firmatari del Protocollo che rappresenta:

«la nascita di una bella alleanza contro il caporalato da parte delle forze che hanno deciso di stare dalla parte della legalità. Il caporalato non si combatte un mese l’anno, a luglio, se ci sono 44 gradi e accade una disgrazia, e non si può parlare di emergenza in presenza di un fenomeno che è storico. I risultati, infatti, si otterranno soltanto se esso non sarà più gestito come un’emergenza. Occorre, invece una grande costanza».

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