Luigi Cassar ha inventato un cemento che riduce lo smog. Il 17 giugno concorre per gli European Inventor Award 2014, “oscar” per l’innovazione tecnologica.
Il professor Luigi Cassar, 76 anni, nove nipoti e quasi vent’anni di carriera nei laboratori della Italcementi di Bergamo, passando per varie esperienze tra Svizzera e Stati uniti all’interno i aziende come Montedison (poi Enimont), è il chimico destinato a ricevere un importante riconoscimento internazionale (European InventorAward 2014, un oscar per i brevetti europei, per una sua invenzione, un particolare cemento in grado di ridurre lo smog.
In lista per la vittoria del premio è per la precisione il TX Active Italcementi, il principio attivo realizzato nei laboratori chimici da Casser, in grado di ridurre considerevolmente lo smog atmosferico. L’invenzione concorre per la categoria Industry. La premiazione avverrà il 17 giugno a Berlino.
Nato per caso destinato a cambiare l’ambiente, il cemento che mangia lo smog, è nato nei laboratori chimici di Italcementi per i quali il professor Cassar ha lavorato per anni. «Gli architetti e i costruttori - ricorda Cassar - ci chiedevano di mettere a punto un intonaco bianco in grado di resistere alle intemperie e mantenere brillantezza e candore. Partendo dal fatto che il cemento ha un superficie porosa abbiamo creato un materiale che reagisce alla luce solare». Verso la fine degli anni 90’ sono nate strutture ed edifici con la particolare caratteristica di lucidità e bianchezza.
Un progetto per due risultati quello avvenuto negli stessi anni. In seguito a controlli e raccolta di dati, il gruppo guidato da Cassar si è reso conto che nell’aria attorno agli edifici, ricoperti dal particolare intonaco le concentrazioni di ossidi di azoto, anidride solforosa e di formaldeide diminuivano del 50%. Da quel dato, certificato e comprovato, al brevetto il passo è stato breve, dopo poco è nato il cemento anti-smog. Non tutto un caso, Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi precisa «fondamentale è stata la collaborazione che Italcementi ha instaurato con il Cnr, con l’università di Ferrara, con il centro di ricerche della Comunità Europea di Ispra, per i test di validazione –aggiunge - da parte nostra abbiamo investito in ricerca l’equivalente del 5% del totale delle vendite del gruppo»
Insomma quello che Cassar e il gruppo di lavoro hanno realizzato, con investimenti e collaborazioni instaurate con altri gruppi, e con un sostegno economico cucito su particolari interessi, hanno dato come frutto una invenzione che potrebbe cambiare il volto dell’ambiente. Immaginare di realizzare strutture architettoniche con questo particolare cemento, in grado di ridurre lo smog, potrebbe rappresentare l’inizio di un interesse rilevante verso la questione ambiente.
Ridurre gli spazi verdi per la costruzione in cemento, in cambio di strutture in grado di ridurre lo smog. Un compromesso accettabile in un mondo sempre meno green?
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