“A maggio una nuova ondata Covid in Italia” La previsione di Crisanti

Alessandro Cipolla

28/04/2021

Intervistato da La Stampa, il microbiologo Andrea Crisanti ha parlato dell’ipotesi di una nuova ondata Covid in Italia a fine maggio come “assai realistica”, mettendo in guardia dalle varianti che potrebbero mettere in difficoltà soprattutto il Sud.

“A maggio una nuova ondata Covid in Italia” La previsione di Crisanti

In Italia a fine maggio ci potrebbe essere una nuova ondata del Covid. Ne è convinto Andrea Crisanti, microbiologo e professore ordinario presso l’Università di Padova divenuto molto popolare da quando è scoppiata questa pandemia.

Intervistato da La Stampa, Crisanti che da sempre è uno dei capifila del fronte dei rigoristi, si è sbilanciato nel definire “assai realistico” il pensare che a fine maggio ci possa essere una nuova ondata in Italia.

Nelle prossime settimane ci sarà chi dirà avete visto, la curva dei contagi non risale nonostante le riaperture - ha pronosticato il microbiologo - Ma la dinamica del virus è complessa”.

Per Crisanti infatti “da una parte ci sono le restrizioni dei mesi scorsi, che per altre due o tre settimane modereranno la curva, ma dall’altra arrivano i nuovi contagi dovuti alle riaperture, agli aperitivi, alle visite agli amici e alle scuole, i cui risultati rimarranno invisibili per qualche tempo ed esploderanno a fine maggio”.

Covid, le previsioni di Crisanti per l’Italia

Ci sarà nelle prossime settimane così una sorta di “periodo di latenza” in Italia, che secondo l’accademico illuderà come “ tutto stia filando liscio, ma sarà solo un effetto ottico ”.

Una nuova ondata che avrà, più o meno intensità, a seconda di come procederà la campagna vaccinale e “dall’azione della variante inglese o di altre mutazioni come quella indiana”.

Si sarebbe dovuto seguire l’esempio dell’Inghilterra, che solo dopo aver vaccinato il 70% della popolazione si è permessa timide riaperture - ha spiegato Crisanti - Il contagio va diminuito molto di più prima di alleggerire le misure, altrimenti senza tamponi e tracciamento riparte in poche settimane”.

A preoccupare infatti c’è anche la questione delle varianti, specie quella indiana, visto che portano “facilmente alla saturazione degli ospedali, aspetto molto rischioso per il Sud”.

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