Famosa catena di creme e profumi è in crisi profonda

Luna Luciano

12 Aprile 2025 - 15:20

The Body Shop, famosa catena di negozi per la cura del corpo, è in crisi e rischia il fallimento globale. Dopo la chiusura in numerosi Paesi, anche in Italia la situazione si fa preoccupante.

Famosa catena di creme e profumi è in crisi profonda

Dopo il fallimento nel Regno Unito, in Germania, Belgio, Stati Uniti e Canada, la catena di negozi per la cura del corpo The Body Shop è in crisi e rischia la chiusura anche in altri Paesi: pure in Italia tira una brutta aria per il noto marchio.

Fondato nel 1976 da Anita Roddick, The Body Shop ha fatto della cosmesi etica e sostenibile il suo cavallo di battaglia, riuscendo a conquistare milioni di clienti in tutto il mondo.

Tuttavia, la catena ha dovuto affrontare una serie di difficoltà finanziarie, dovute in parte al calo del traffico nei centri commerciali, alla forte concorrenza online e a un management in difficoltà.

A peggiorare le cose, ci sono stati anche problemi interni, come il passaggio di proprietà e le difficoltà economiche dei nuovi investitori. Nel 2024, la catena ha dichiarato bancarotta in vari Paesi, causando la chiusura di numerosi negozi e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Un futuro incerto grava su The Body Shop, mentre la sua posizione in Italia continua a essere critica.

La crisi globale di The Body Shop: i motivi dietro il fallimento

Il marchio, che un tempo rappresentava la cosmesi sostenibile e innovativa, si trova oggi a dover affrontare una crisi senza precedenti. L’inizio del declino di The Body Shop si può far risalire a diversi fattori, tra cui la crescente competizione di marchi che offrono prodotti simili, ma con una forte presenza online. I consumatori sono sempre più attratti dalla comodità degli acquisti digitali, riducendo il traffico nei negozi fisici, una problematica che ha colpito soprattutto le catene che si affidavano principalmente alla vendita in centri commerciali.

Ma non solo la concorrenza online ha messo in difficoltà la catena di Roddick. Negli ultimi anni, la catena ha dovuto fare i conti con una serie di problematiche interne, tra cui il passaggio di proprietà e la gestione poco efficace dei cambiamenti nel mercato globale. Dopo essere stata acquisita dal gigante L’Oréal, The Body Shop ha perso quella sua identità di marchio indipendente e vicino ai valori di sostenibilità e attivismo che la contraddistinguevano. Il successivo passaggio a Natura & Co. e l’acquisizione nel 2023 da parte della tedesca Aurelius non hanno sortito gli effetti sperati, con l’azienda che ha continuato a registrare perdite in diversi mercati.

Inoltre, una serie di fallimenti nei Paesi dove The Body Shop era storicamente forte ha segnato il passo decisivo la crisi. Nel Regno Unito, la bancarotta ha comportato la chiusura di 200 negozi e la perdita di oltre 2.000 posti di lavoro. La stessa situazione si è verificata in Germania, Belgio, Stati Uniti, Canada e, più recentemente, in Nuova Zelanda, dove sono stati chiusi tutti i punti vendita e i dipendenti sono stati licenziati. Anche i Paesi Bassi hanno assistito alla dichiarazione di fallimento della filiale locale, con la chiusura dei negozi e l’interruzione del sito web.

La chiusura dei punti vendita è stata accompagnata dal progressivo indebolimento della rete distributiva. In alcuni Paesi, come la Nuova Zelanda, l’interruzione delle vendite online e la chiusura di negozi fisici hanno segnato una fine definitiva per il marchio, con l’obiettivo di ridurre le perdite e gestire il debito accumulato negli anni.

The Body Shop in Italia: una situazione sempre più critica

In Italia, The Body Shop non è esente dalle difficoltà che la catena sta affrontando globalmente. Sebbene il marchio abbia una storia consolidata anche nel nostro Paese, la sua presenza sta subendo un forte ridimensionamento. Le cause principali sono simili a quelle che hanno portato al fallimento in altri mercati: la concorrenza di negozi online, l’incapacità di rinnovarsi abbastanza velocemente e il declino delle vendite nei centri commerciali, dove i negozi del marchio erano tradizionalmente concentrati.

Nel 2024, uno dei colpi più duri è stato il termine della collaborazione con Coop, che aveva ospitato i negozi The Body Shop in alcune sue superfici. La decisione di non rinnovare il contratto di franchising ha comportato la chiusura di diversi punti vendita, con la perdita di centinaia di posti di lavoro. La Coop ha spiegato che, nonostante i tentativi di rilancio, i risultati non sono stati soddisfacenti e, quindi, è stato deciso di destinare le superfici a nuovi marchi.

Il nostro Paese, che fino a qualche anno fa sembrava uno dei mercati più promettenti per The Body Shop, sta vivendo una fase di stagnazione. I negozi che ancora restano aperti non riescono a competere con i colossi dell’e-commerce, né con le catene locali che propongono prodotti simili a prezzi più competitivi. In questo contesto, la situazione per The Body Shop in Italia resta molto incerta e stando alle chiusure dei punti vendita Coop , potrebbe essere vicina al dichiarare bancarotta anche in Italia. Ai fedeli clienti non resta che fare scorta dei loro prodotti preferiti.

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