Arrivano online le false mappe coronavirus: siti non affidabili invitano a scaricare finte applicazioni pericolose per gli utenti. Le truffe riguardano il furto dei dati e viaggiano sul web, ecco come difendersi.
Attenzione alle false mappe coronavirus: la ricerca di informazioni in merito al numero dei contagi in Italia e nel mondo potrebbe far cadere gli utenti in truffe online creare a regola d’arte per rubare dati personali sfruttando l’emergenza attualmente in corso. Come funziona la truffa e come difendersi?
La mappa del coronavirus è uno degli strumenti più utilizzati per essere aggiornati sul numero di morti, contagiati e guariti nel mondo, e non solo: le truffe però si nascondono proprio dietro questo prezioso strumento, usato come un cavallo di Troia per trarre in inganno gli utenti ignari.
L’emergenza coronavirus ha già fatto emergere i primi episodi di sciacallaggio: le truffe a tema non si sono fatte attendere molto e a oggi se ne contano di diverse, dal finto pdf recante le istruzioni anti contagio fino alle comunicazioni da parte degli istituti bancari e ai raggiri agli anziani.
Vediamo insieme in cosa consiste questa nuova minaccia e come difendersi.
Falsa mappa coronavirus: attenzione al furto di dati, cosa fare
La falsa mappa del coronavirus è la nuova modalità di truffa attuata dagli hacker: a scoprirlo è Reason Labs, azienda che si occupa di sicurezza online e antivirus.
In questo caso vengono sfruttate alcune finte mappe basate su quella ufficiale della John Hopkins University, con lo scopo di rubare le informazioni degli ignari utenti come i dati sensibili riguardanti nomi, credenziali di accesso e login, password, numeri di carte di credito e molto altro che (a volte) viene incautamente salvato sul proprio browser quotidiano.
La modalità è semplice e prevede dei siti web che sembrano davvero ufficiali che permettono, e invitano gli utenti, a scaricare una falsa app con la mappa dei contagi del coronavirus nei vari Paesi. Gli utenti, alla ricerca di informazioni, scaricano l’applicazione ritrovandosi però con un file binario che viene installato sul computer o sul dispositivo di turno.
Il malware installato involontariamente si chiama AZORult ed è già noto dal 2016: questo trojan punta infatti al furto completo dei dati presenti sul computer, che vengono poi rivenduti a terzi attraverso il deep web.
I ricercatori credono poi che l’esca della mappa da coronavirus possa inoltre veicolare anche altri tipi di malware che infettano, senza saperlo, i dispositivi tecnologici e informatici degli utenti.
È importante in questo caso affidarsi alle sole fonti ufficiali quali la mappa della John Hopkins University, per quanto riguarda la situazione nel mondo, e quella della Protezione Civile per il quadro italiano. Evitate assolutamente di installare app di terzi sconosciute, e di cui non avete mai sentito parlare prima, a tema coronavirus.
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