La maternità viene prorogata per le lavoratrici grazie alla Legge di Bilancio 2022 sebbene non tutte possano godere del beneficio. Vediamo a chi spettano i mesi in più dal prossimo anno.
Si allunga la maternità con la Legge di Bilancio 2022, ma non per tutte le lavoratrici dal momento che si tratta di una proroga prevista solo per autonome e professioniste.
Ovviamente per ottenere più mesi di maternità nel 2022, secondo la Manovra approvata ieri in CdM e che potrebbe subire modifiche fino alla sua approvazione entro la scadenza ultima del 31 dicembre 2021, occorre avere determinati requisiti di carattere reddituale.
Nella Legge di Bilancio 2022 sono previsti anche aiuti per le lavoratrici madri dipendenti. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la proroga di più mesi della maternità dal 2022.
Maternità, più mesi per autonome e professioniste: requisiti
Più mesi per il congedo di maternità per le lavoratrici autonome e professioniste, anche se non per tutte dal momento che esiste un requisito reddituale da dover rispettare per accedere alla proroga.
La proroga è di 3 mesi per autonome e professioniste neomamme reduci dal congedo di maternità già previsto. La bozza della Manovra entrata in CdM recita:
“Alle lavoratrici di cui agli articoli 64, 66 e 70 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 recante il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53 che abbiano dichiarato, nell’anno precedente l’inizio del periodo di maternità, un reddito inferiore a 8.145 euro, incrementato del 100 per cento dell’aumento derivante dalla variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e impiegati, l’indennità di maternità è riconosciuta per ulteriori tre mesi a seguire dalla fine del periodo di maternità.”
Dunque esiste un limite di reddito che è 8.145 euro sempre ricalibrato in base alla variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e impiegati.
Le lavoratrici coinvolte sono nel dettaglio:
- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e incaricate alla vendita a domicilio (art.64);
- lavoratrici autonome e imprenditrici agricole (art.66);
- libere professioniste (art.70).
Il congedo di maternità, oltre i 5 mesi previsti, per le lavoratrici che abbiano i requisiti di cui abbiamo detto avrà 3 mesi in più. Per l’attuazione della misura successive indicazioni dovranno arrivare, con la Legge di Bilancio in Gazzetta Ufficiale, dall’INPS dal prossimo anno.
Maternità: per chi rientra esonero contributivo
Dal 2022 per le lavoratrici che rientrano dalla maternità è previsto un esonero dei contributi previdenziali.
Ovviamente anche in questo caso, stando sempre alla bozza della Legge di Bilancio, ci sono determinati requisiti da rispettare.
L’esonero per un anno è pari al 50% del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri. Il sostegno è rivolto nel dettaglio:
- alla lavoratrice madre che rientra al lavoro dopo il congedo di maternità obbligatorio;
- alla lavoratrice madre nella condizione di cui al primo punto del settore privato che sia dipendente.
L’esonero è riconosciuto appena si rientra dal congedo di maternità obbligatorio. Sempre in materia di congedi, quello di paternità di 10 giorni diventa strutturale nel 2022.
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