L’intervento di Mattarella potrebbe essere decisivo per la tenuta del Conte-bis. Il presidente della Repubblica avrebbe convinto Renzi a bloccare la crisi di Governo e approvare il Recovery Plan.
L’intervento di Sergio Mattarella potrebbe essere riuscito a scongiurare la crisi di Governo. Il Capo dello Stato è sceso direttamente in campo parlando personalmente con Matteo Renzi, il principale protagonista dello scontro all’interno della maggioranza.
Mattarella avrebbe fatto stoppare quindi il ritiro delle ministre Bellanova e Bonetti dall’esecutivo, invitando il leader di Italia Viva ad approvare il famoso Recovery Plan prima di interrompere il Conte-bis.
Una moral suasion che, ascoltando le parole dello stesso Renzi ai microfoni di Rtl, non ha lasciato indifferente l’ex premier “approviamo questo benedetto Recovery”, ponendo però la condizione di spendere i fondi messi a disposizione dall’Europa per cose utili.
Renzi ha quindi confermato la telefonata con il presidente della Repubblica, affermando di condividere le sue parole, ma precisando al tempo stesso come Mattarella non gli abbia detto cosa fare, dato che questo andrebbe oltre il ruolo di arbitro che appartiene alla carica.
Mattarella chiama Renzi, la crisi è scongiurata?
Stessi concetti sono stati ribaditi a l’Aria che tira, dove però non mancano nuove polemiche con Conte e, in particolare, sulle parole attribuite a Rocco Casalino di “asfaltarlo in Parlamento”.
Nella trasmissione è stato agitato agitando nuovamente lo spauracchio di un’uscita in caso di mancato accordo, oltre a venire reclamata nuovamente l’attivazione del MES sanitario.
Se la maggioranza dovesse rimanere la stessa, con Giuseppe Conte ancora come leader, si continua a parlare di rimpasto. A domanda diretta, Renzi ha risposto che un ruolo da ministro non è la sua priorità, smentendo inoltre la sua ambizione di diventare segretario della NATO nel 2022.
Infine Matteo Renzi rilascia una battuta anche sullo sciopero della scuola contro la Dad, dichiarando di essere favorevole alla riapertura il prima possibile delle lezioni in presenza, in risposta a un intervento in diretta di una studentessa liceale.
Nel pomeriggio il testo definitivo del Recovery Plan
Rispetto alla freddezza registrata in precedenza, questa minima apertura ha suscitato un effetto positivo negli alleati di Governo. Primo tra tutti il Partito Democratico, con il vicesegretario Andrea Orlando che si è detto contento che sia passata la “linea del PD”, nonostante restino alcune questioni ancora aperte.
A spegnere gli entusiasmi di un accordo imminente ci pensa però il presidente di Italia Viva Ettore Rosato, al quale non sono piaciute molto le affermazioni di Orlando che “non è il portavoce del nostro movimento”.
Nelle prossime ore è atteso da parte di Conte il testo definitivo da discutere nel Consiglio dei ministri convocato per martedì 12 gennaio, modificato dopo gli incontri con le diverse delegazioni avvenute la scorsa settimana.
Entro domani quindi si comprenderà definitivamente se Conte resterà a Palazzo Chigi, oppure se verrà data vita libera a un Governo istituzionale con Marta Cartabia a ricoprire il ruolo di premier.
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