Il ministro degli esteri iraniano accusa Israele e Usa, il loro atteggiamento crea tensioni e potrebbe scatenare una guerra
Il rischio di una nuova guerra in Medio Oriente si fa concreto. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif che, nel corso della Conferenza di sicurezza di Monaco, ha accusato Israele di provocare nuove tensioni.
Zarif ha avvertito che le azioni messe in atto da Israele e dagli Stati Uniti stanno aumentando le possibilità di uno scontro.
Medio Oriente, l’Iran si scaglia contro Usa e Israele
Il ministro degli Esteri iraniano denuncia Israele di voler innescare una nuova guerra.
“Certamente, alcune persone stanno cercando la guerra. Il rischio è grande: il rischio sarà ancora maggiore se continuate a chiudere un occhio contro le gravi violazioni del diritto internazionale.”
Sotto accusa i bombardamenti effettuati nelle campagne in Siria. Ad alimentare i dissidi anche un tweet, poi cancellato, del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il cinguettio, apparso qualche ora fa e poi sparito, parlava di una collaborazione tra Israele e i paesi arabi per fare guerra contro l’Iran.
Il ministro, nel suo intervento. non ha risparmiato neanche gli Stati Uniti, criticando aspramente il “tentativo arrogante” di Mike Pence di convincere i paesi europei a uscire dell’accordo sul nucleare. Secondo Zarif, gli Usa avrebbero nei confronti di Teheran una fissazione, “un’ossessione patologica” nonché atteggiamenti razzisti.
“Ha l’Iran sì o no il diritto di difendersi? E come deve farlo con una spada? Con dei fucili? O con delle armi intelligenti?”
ha domandato Zarif all’intervistatrice. Poi ha chiesto a Francia, Gran Bretagna e Inghilterra di prendere una posizione sulle continue violazioni delle normative internazionali e di intensificare l’impegno sull’accordo atomico.
Non si è fatta attendere la replica del primo ministro israeliano Netanyahu secondo il quale il principale fattore destabilizzante del Medio Oriente sarebbe la belligeranza iraniana.
Netanyahu, dal canto suo, si è detto pronto a negare l’armamento nucleare di Teheran e il blocco del trinceramento militare in Siria, con qualunque provvedimento pur di garantire la sicurezza del suo Paese.
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