Mercati oggi: in primo piano c’è ancora il fallimento Evergrande che ha scosso Hong Kong, in perdita di oltre il 3%. Intanto, le Borse avvertono il nervosismo prima della Fed. Che succede?
Mercati asiatici in primo piano oggi.
Anche se le piazze di Cina e Giappone restano chiuse per festività, Hong Kong sta attirando l’attenzione degli investitori.
Il Hang Seng è in caduta libera, appesantito dalle perdite del colosso immobiliare Evergrande, che sta lasciando sul terreno il 14% circa. L’indice Hang Seng Properties è sceso al minimo di 52 settimane, con un calo di quasi il 7%.
Intanto, comincia a farsi sentire la pressione prima dell’incontro Fed del 22 settembre: sarà tapering?
In questo contesto, che succede oggi nei mercati?
Asia: mercati in balia di Evergrande, che succede?
I futures su azioni statunitensi e gli indici asiatici scendono, spinti dal crollo degli sviluppatori immobiliari di Hong Kong e dal nervosismo prima di una riunione della Federal Reserve.
In dettaglio, alle ore 8.20 circa l’Hang Seng crolla del 3,30%, l’ASX 200 perde l’1,96% e Taiwan è sotto la parità.
Le preoccupazioni per la salute dell’economia cinese e il giro di vite di Pechino sulle aziende tecnologiche continuano a perseguitare la regione con le azioni di Hong Kong particolarmente colpite la scorsa settimana e ancora negli scambi odierni.
Gli investitori stanno monitorando il rischio di contagio dalla crisi del debito dello sviluppatore China Evergrande Group, sulla buona strada per chiudere a un valore di mercato record.
Intanto, lo yuan offshore è diminuito. Le azioni e la valuta australiane si sono indebolite poiché il minerale di ferro ha esteso le perdite al di sotto dei 100 dollari per tonnellata.
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I mercati guardano agli USA e alle Banche centrali
La prospettiva di una riduzione dello stimolo della Fed e i rischi derivanti dall’incertezza sulle prospettive per l’agenda economica da $ 4.000 miliardi del presidente Joe Biden, nonché la necessità di aumentare o sospendere il tetto del debito statunitense restano in focus.
Gli investitori aggiungono incertezza al rallentamento della ripresa globale dalla pandemia e all’inflazione alimentata dai prezzi delle materie prime.
“Abbiamo un rialzo dell’inflazione nel sistema, i salari stanno aumentando, le catene di approvvigionamento guidano saldamente i prezzi e con così tante banche centrali che devono prendere decisioni sui tassi pensiamo che il mercarto sia un po’ nervoso”, ha dichiarato il Chief Investment Officer di Knights of Columbus Asset Advisors.
La settimana sarà intensa: le banche centrali dell’UE, del Giappone, del Regno Unito, della Svizzera, della Svezia, della Norvegia, dell’Indonesia, delle Filippine, di Taiwan, del Brasile, del Sudafrica, della Turchia e dell’Ungheria hanno tutte riunioni questa settimana.
La Norges Bank dovrebbe essere la prima nel G10 ad aumentare i tassi di interesse.
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