Segno negativo per il settore dell’automobile italiano, mancano le condizioni per un miglioramento anche nei prossimi mesi
Sono 171.626 le autovetture immatricolate nel mese di giugno in Italia: un calo del -2,1% sullo stesso periodo del 2018. Il mercato automobilistico del Belpaese non sembra volersi riprendere e registra l’ennesima contrazione.
Nel primo semestre il numero di immatricolazioni è stato 1.082.197 pari a -3,5% rispetto al periodo precedente. I primi sei mesi del 2018 i mezzi immatricolati erano 1.121.649. Per il Centro Studi Promotor non esistono le condizioni per una ripresa neanche nel secondo semestre.
Mercato automobilistico, nessuna ripresa
Il mercato dell’auto continua a soffrire. A dirlo è lo studio condotto dal Centro Studi Promotor: il 48% dei concessionari vede nero e attende un calo della domanda per i prossimi mesi, più ottimista il 50% dei venditori, che ipotizza vendite stabili sui bassi livelli attuali. Il 22,62% della quota di mercato se l’è accaparrata Fca che, nel mese di giugno, ha immatricolato in Italia 28.825 auto.
Alfa Romeo ha piazzato 2.554 veicoli pari all’1,49%, contro le 3.650 unità del giugno 2018 (2,08% quota di mercato), uno scarto di -30,03%. Bene Chrysler, Jeep e Dodge che hanno migliorato le performance, consegnando 8.425 vetture rispetto alle 7.726 auto immatricolate nel giugno 2018 (+9,05%).
Le vetture vendute da Fiat sono invece 23.232 quasi 5.000 in meno rispetto alle 28.0453 unità del giugno 2018 (-17,19%). Per quanto riguarda Lancia, le automobili immatricolate sono state 4.349 rispetto alle 3.999 unità del giugno 2018 (+8,75%). Maserati ha immatricolato 265 auto contro le 244 del giugno 2018, per una variazione complessiva dell’8,61%.
Secondo le stime più rosee le immatricolazioni del mercato auto, che nel 2018 si erano assestate a quota 1.910.564, dovrebbero arrivare, entro la fine di dicembre, a 1.835.000. A influire negativamente sull’attuale situazione del mercato italiano dell’auto sarebbero diversi fattori: da un lato il quadro economico generale che genera pessimismo negli acquirenti, dall’altro elementi specifici del comparto.
Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, l’attuale situazione economica incide
“sul clima di fiducia sia dei consumatori che delle imprese che sono entrambi in calo in giugno”.
A detta di Quagliano a preoccupare gli italiani sarebbe la situazione di stagnazione del momento e le previsioni di un peggioramento del Pil nel secondo trimestre 2019. Le famiglie e le imprese temerebbero anche una eventuale procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea e non ultimo il pericolo di un aumento dell’Iva.
“In un quadro di questo tipo un numero rilevante di potenziali acquirenti tende a rimandare la sostituzione di autovetture ormai pronte per essere dismesse con la conseguenza di ingrossare il serbatoio di domanda di sostituzione insoddisfatta accumulatasi durante la crisi.”
Settore auto, scopri quali sono le case automobilistiche più grandi
In questo contesto, l’associazione delle Case automobilistiche estere Unrae chiede al Governo di attuare al più presto la fiscalità dell’auto in base all’impatto ambientale generato, con la riformulazione del bollo sulla base delle emissioni inquinanti della vettura.
Il presidente Michele Crisci auspica che tale iniziativa possa effettivamente determinare
“un veloce rinnovo del parco circolante, intervenendo sui veicoli più anziani e quindi più inquinanti e meno sicuri, senza penalizzare i veicoli di ultima generazione, innovativi e puliti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA