Cosa significa “ministro ad interim”, chi è e che funzioni ha durante la crisi di governo? In questo articolo tutto sull’origine del termine.
Che significa ministro ad interim e chi è esattamente? La crisi di governo aperta da Matteo Renzi ha causato - per il momento - le dimissioni di tre ministri (Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto) e i dicasteri rimasti scoperti sono stati assunti ad interim dal premier Conte.
Quando si parla di ministro ad interim, infatti, si intende che la carica in questione è ricoperta in via temporanea e non definitiva, nell’attesa di un rimpasto di governo o di nuove elezioni.
Ma scendiamo nei dettagli.
Ministro ad interim: chi è e cosa fa
Abbiamo detto che il ministro ad interim è colui che svolge l’incarico in maniera temporanea, in sostituzione del precedente ministro che si è dimesso o che è impossibilitato per qualsiasi motivo a proseguire nell’incarico conferito (ad esempio morte o malattie gravi).
Il ministro ad interim è un ministro a tutti gli effetti e, anche se momentaneo, ha pieni poteri d’azione e decisionali.
L’incarico vacante può essere affidato sia ad un altro ministro facente parte della squadra di governo sia al presidente del Consiglio stesso, come è avvenuto in occasione della crisi di governo scatenata da Renzi: al momento Giuseppe Conte è ministro ad interim dell’Agricoltura dopo le dimissioni di Teresa Bellanova.
L’incarico ad interim termina con la nomina di un nuovo ministro a seguito di un rimpasto della maggioranza oppure dopo nuove elezioni, dipende da qual è la via indicata dal Presidente della Repubblica.
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Che significa “ad interim”?
L’espressione ministro ad interim significa “per ora” ed ha origine dal latino: interim significa letteralmente “nel frattempo” e, per l’appunto, indica qualcosa di momentaneo e non permanente.
Il termine non è utilizzato soltanto nel caso dei ministri ma per qualsiasi altra carica istituzionale, nazionale o locale, ricoperta temporaneamente in attesa della nomina ufficiale del titolare.
Anche nel diritto dell’Unione europea spesso si usa “ad interim” per indicare la procedura di sospensione di un atto Ue prima dell’emanazione di un provvedimento definitivo.
Dalla parola “interim” derivano molti termini di uso quotidiano, ad esempio l’aggettivo “interinale” che si riferisce ad un contratto di lavoro subordinato a termine.
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