La dichiarazione dei redditi può essere presentata anche da smartphone semplicemente rispondendo ad alcune domande e caricando documenti, anche per chi non ha competenze fiscali.
Anche se la data ultima per presentare il 730/2023 è fissata al 2 ottobre, quello che non tutti sanno è che è possibile presentarlo, oltre che tramite sito dell’Ade, Caf e professionisti abilitati, anche via smartphone.
Ogni anno in Italia moltissime persone non inviano il modello 730 all’Agenzia delle Entrate perchè non sono in grado di compilarlo in autonomia e non hanno voglia di sobbarcarsi le lunghe file presso i Caf. Ma in questo modo rinunciano anche a detrazioni fiscali e rimborsi a cui avrebbero diritto. Questo perché considerano la dichiarazione dei redditi un processo lungo, complesso e che fa perdere molto tempo, tra appuntamenti al Caf e interfacce web non sempre facili da capire.
È per semplificare la vita ai contribuenti che Taxfix, startup fintech fondata da Lino Teuteberg e Mathis Büchi, ha lanciato l’omonima applicazione per fare la dichiarazione dei redditi online via smartphone o computer, in modo semplice, senza bisogno di particolari competenze fiscali o di recarsi di persona da un professionista.
Taxfix: la dichiarazione dei redditi via smartphone
Taxfix, nata nel 2016 in Germania, è disponibile in Italia da diversi anni. Nel lavoro sono stati coinvolti commercialisti ed esperti di fisco italiano, che controllano il modello 730 compilato dall’utente per assicurarne la correttezza prima dell’invio all’Agenzia delle Entrate.
Ma come funziona? Taxfix, disponibile per il download su App Store e Google Play Store, permette di compilare e inoltrare la dichiarazione dei redditi attraverso una guida passo passo e una serie di domande facili e colloquiali a cui l’utente è chiamato a rispondere e che si adattano alla sua specifica situazione. Una volta risposto al questionario, l’app mostra la stima del debito o del credito atteso.
L’utente può quindi decidere se inoltrare il proprio 730 al team di commercialisti dell’app che a loro volta provvederanno all’invio all’Agenzia delle Entrate. Il servizio non è gratuito: ha un costo che, euro più, euro meno, è in linea con quanto prendono Caf e patronati per fare la dichiarazione dei redditi.
Taxfix ha già ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro in 3 round che hanno coinvolto fondi di investimento internazionali di spicco nel settore fintech, da Index Ventures (BlaBlaCar, Revolut)a Valar Ventures (fondo cofondato da Peter Thiel di PayPal e investitore di N26).
Come fare il 730/2023 online con Taxfix
La prima cosa da fare è andare sul sito o sull’app e registrarsi. Una volta creato l’account con email e password, Taxfix ci assegnerà un commercialista personale che ci aiuterà con la dichiarazione dei redditi.
A questo punto possiamo procedere con il caricamento dei documenti utili, selezionando i tipi di spese detraibili nel 2022 (spese sanitarie, familiari a carico…). I lavoratori dipendenti dovranno caricare anche la Certificazione Unica lavoro dipendente e assimilati 2023.
Dopo aver inserito il codice fiscale e la copia del documento di identità fronte-retro, bisogna effettuare il pagamento di 29,90 euro e il gioco è fatto.
Nel caso in cui i dati inseriti non siano corretti o completi, si viene contattati dal proprio tax advisor che ci aiuta nella gestione delle pratiche. Sarà il commercialista affidato da Taxfix a revisionare i dati e prepararli automaticamente per poterli inviare all’Agenzia delle Entrate.
Ma attenzione, perché il servizio non è disponibile per tutti.
Possono usufruire di Taxfix per fare la dichiarazione dei redditi via smartphone o computer:
- studenti
- lavoratori dipendenti
- lavoratori in cassa integrazione o in mobilità
- disoccupati o riceventi un assegno di disoccupazione pensionati o lavoratori con RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata)
Non possono farlo lavoratori all’estero (il supporto c’è solo se si ha un datore di lavoro italiano), titolari di Partita IVA con reddito derivante esclusivamente da questa, imprenditori, chi ha ricevuto redditi da vendita di proprietà oppure da capitale provenienti dall’estero, da istituti finanziari esteri o da trading diretto.
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