Bufera su Trump, che il 4 luglio ha visitato il monumento del Monte Rushmore. Ecco perché il Black Lives Matter vuole rimuoverlo
Il 4 luglio, giorno che celebra l’indipendenza degli Stati Uniti dalla Gran Bretagna, il presidente Donald Trump ha scelto di tornare alle radici del Paese visitando il Monte Rushmore, celebre per gli enormi visi dei suoi storici predecessori scolpiti nella pietra viva.
Quella di Trump a Rushmore è una provocazione
La mossa, però, è apparsa ai più come una palese provocazione. Negli Stati Uniti è infatti all’ordine del giorno la questione della violenza della polizia contro la comunità nera e del razzismo sistemico, la cui esistenza è stata spesso negata da Trump. È stato fatto passare il messaggio, inoltre, che il movimento del Black Lives Matter sia connesso ad organizzazioni terroristiche.
Insieme alle proposte di tagliare i fondi alle forze dell’ordine, sono arrivate quelle per rimuovere statue e monumenti dedicati a colonialisti bianchi che, nella breve storia americana, hanno perpetrato genocidio e oppressione nei confronti delle minoranze.
La presenza del presidente a Monte Rushmore potrebbe infiammare di nuovo le proteste. Il motivo? È considerato un monumento razzista, ovvero realizzato sulla base di valori di disuguaglianza.
Perché il monumento sul Monte Rushmore è razzista
Ogni anno, circa due milioni di visitatori si recano al Mount Rushmore National Memorial, in South Dakota, per ammirare gli enormi volti da 18 metri di George Washington, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln e Teddy Roosevelt. Molti di loro, però non conoscono la vera storia dell’opera.
Realizzato fra il 1927 e il 1941, il monumento del Monte Rushmore è al centro delle polemiche sulla rimozione delle opere razziste per almeno tre ragioni: chi raffigura, la terra su cui risiede e il suo autore.
Dei quattro presidenti sopracitati, due hanno schiavizzato persone nere (circa 160 Washington, oltre 600 Jefferson) mentre Lincoln, contrariamente a quanto si crede, non era abolizionista. Roosevelt, il più recente, viene definito dallo Smithsonian senza giri di parole “un razzista le cui idee riflettevano quelle dell’elite del periodo”.
Il monumento del Monte Rushmore è stato realizzato su una terra conferita agli indiani Lakota con un trattato del 1868, ma ugualmente espropriata alcuni anni dopo dal governo degli Stati Uniti.
L’ultima controversia, come anticipato, riguarda l’artista che ha realizzato l’opera, tale Gutzon Borglum, un uomo affiliato al famigerato Ku Klux Klan. L’organizzazione avrebbe anche aiutato a finanziare l’opera.
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