In Austria ormai è caos politico: dopo le dimissioni di Kurz i Popolari sono crollati nei sondaggi, mentre a Graz è stata eletta una sindaca comunista e i no-vax alle regionali hanno preso il 6%.
In Austria in meno di un mese tutte le certezze politiche sembrerebbero essere crollate. Questo non solo per le dimissioni di Sebastian Kurz, l’ex cancelliere indagato per concussione, ma anche per alcuni risultati alle recenti elezioni locali.
Andiamo per ordine. Dopo aver vinto due elezioni in rapida successione, il giovane Kurz ormai sembrava essere il golden boy della politica comunitaria, il volto nuovo del Partito Popolare Europeo capace di poter dare vita a un lungo corso a Vienna.
A inizio ottobre ecco però il colpo di scena. Sebastian Kurz è indagato insieme a diversi suoi collaboratori per favoreggiamento della corruzione e concussione, tanto da dover rassegnare le dimissioni a seguito dell’inchiesta.
L’accusa è quella di aver commissionato, quando era ministro, con soldi pubblici dei sondaggi elettorali taroccati per favorire la sua scalata al partito. Queste indagini poi venivano pubblicate dal quotidiano Oesterreich e dalla TV Oe24.
Come nuovo cancelliere così in Austria adesso è stato nominato Alexander Schallenberg, in precedenza già indipendente ministro degli Esteri del secondo governo Kurz. Anche altri sondaggi però spaventano l’ÖVP, il Partito Popolare Austriaco.
Fonte Europa Elects
Dopo l’inchiesta che ha coinvolto il proprio leader Sebastian Kurz, nell’ultimo sondaggio del 15 ottobre l’ÖVP sarebbe crollato dal 37% delle ultime elezioni al 26%, tanto da essere di nuovo tallonato dai redivivi Socialisti.
Austria: sorpresa no-vax e comunisti alle elezioni
Pochi giorni prima dello tsunami che ha coinvolto Sebastian Kurz, in Austria in data 26 settembre si è votato per le elezioni locali dove non sono mancate diverse autentiche sorprese.
In Alta Austria dove si votava per il rinnovo del Consiglio Regionale, un partito no-vax nato dal nulla è riuscito a prendere il 6,2% dei voti e a eleggere tre consiglieri. Una settimana dopo, c’è da dire che anche in Italia alle elezioni a Trieste il Movimento 3V ha preso il 4,5% eleggendo un consigliere.
In un Paese come l’Austria dove al momento poco più del 60% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, ha fatto così rumore l’exploit di un partito che ha come unico punto del suo programma l’opposizione ai vaccini e al green pass.
Poco distante a Graz, capoluogo del Land meridionale austriaco di Stiria che conta quasi 300.000 abitanti, è stata eletta sindaca Elke Kahr esponente del Partito Comunista: nella popolosa cittadina austriaca così per i prossimi quattro anni sventolerà la bandiera rossa.
Tutti segnali questi di una situazione politica liquida in Austria: se fino a qualche settimana fa si pensava che Kurz avesse potuto guidare a lungo il Paese, adesso appare difficile ipotizzare cosa potrebbe succedere in futuro a Vienna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA