Continuano gli incontri per la nomina del presidente della Commissione Ue dopo il blocco ai danni del rappresentante olandese. Per il premier italiano sarà necessario un aggiornamento.
Bloccata, forse solo momentaneamente, l’ipotesi Timmermans. Il processo che dovrebbe portare il rappresentante olandese alla presidenza della Commissione è stato fermato dal blocco dei Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria) e da una parte del partito popolare.
La candidatura del vicepresidente socialista della Commissione europea, concordata venerdì dalla Cancelliera e da Emmanuel Macron a margine del G20 di Osaka, è stata fermata a causa delle resistenze interne al PPE che, aizzato dall’ungherese Orban e alla luce dei risultati delle recenti elezioni, ha rivendicato per sé la carica.
Nomine Ue: Conte, necessario aggiornamento
“Probabilmente servirà un aggiornamento”, ha detto il premier Giuseppe Conte. Secondo i ben informati, la decisione potrebbe essere rinviata ad un summit straordinario da tenersi lunedì 15 luglio, ma non c’è ancora niente di ufficiale.
Nonostante l’opposizione da parte del Ministro dell’interno Matteo Salvini (Nomine Ue, l’olandese Timmermans vicinissimo alla presidenza della Commissione), Conte non si è detto contrario all’ipotesi-Timmermans: “è l’unico che ha nel suo programma il salario minimo”.
“È difficile dire se Timmermans avrà la maggioranza, quello dello spitzenkandidat non può essere l’unico criterio”, ha detto l’inquilino di Palazzo Chigi.
Nomine Ue: cosa è lo spitzenkandidat
Tramite il sistema degli Spitzenkandidat, i candidati dei due maggiori partiti, quello popolare e quello socialista, quindi, rispettivamente, Manfred Weber e Timmermans, sono i prescelti per la successione a Juncker.
La presidenza della Commissione deve però “incastrarsi” con le altre cariche europee. Anche se smentito da Conte, il «patto di Osaka» sulle nomine prevedeva l’olandese alla guida della Commissione, un liberale al Consiglio e un popolare (Weber) alla presidenza del Parlamento europeo.
A succedere a Federica Mogherini in qualità di Alto Rappresentante per la politica estera Ue sarebbe dovuta essere la bulgara Mariya Gabriel, attuale Commissario con delega all’economia e alle società digitali. A completare il quadro, un rappresentante francese alla guida della Banca centrale europea (Christine Lagarde).
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