Non una di meno, il movimento femminista italiano che lotta per la parità di genere. Cos’è, come nasce e quali sono le sue battaglie. La protesta dell’8 marzo.
Non una di meno è il movimento femminista italiano ispirato allo storico NiUnaMenos messicano ed argentino. Il suo grido di battaglia è la lotta contro la violenza sulle donne e la discriminazione di genere in tutte le sue forme, a casa, sul lavoro, in politica ed in ogni altro contesto.
In occasione dellaFesta della donna e, il movimento scenderà nelle piazze italiane per manifestare contro il sessismo, la violenza, gli obiettori di coscienza, la legge Pillon e, in generale, contro un sistema culturale che è ancora troppo arretrato in tema di parità dei diritti.
A Roma, l’appuntamento è alle 10:30 davanti al Ministero del Lavoro, al grido di #BalanceforBetter, l’hashtag lanciato per l’occasione che vuol dire “Agisci per l’uguaglianza", rivolto a uomini e donne. Ma il momento più importante della giornata è alle 17:00, quando a piazza Vittorio avrà luogo il corteo di protesta contro “la violenza razzista ed istituzionale della legge Salvini”.
Non una di meno, come e quando nasce il movimento femminista più importante d’Italia
Non una di meno è il movimento femminista più importante d’Italia, e non solo. Grazie ad una brillante campagna social, il movimento ha ottenuto tantissime adesioni in soli 3 anni.
Cosa ha di diverso rispetto agli altri movimenti femministi? Senza dubbio, dietro il successo di Non una di meno c’è la volontà di creare una relazione tra donne al di fuori dai meccanismi di potere e la voglia di costruire un soggetto collettivo intersezionale. Fin dagli albori, Non una di meno ha incentrato le sue proteste contro il binarismo sessuale uomo-donna, facendosi portavoce delle necessità di tutte le fasce della società discriminate: non solo donne, ma anche gay, transgender e bisessuali, in concerto con il movimento LGBT.
Tuttavia, è nel maggio del 2016 che il movimento prende un assetto più organizzato, precisamente in seguito all’efferato omicidio di Sara di Pietrantonio, giovane ragazza uccisa e bruciata dall’ex fidanzato. In questa occasione Non una di meno dichiarò l’obiettivo di redigere un Piano nazionale femminista contro la violenza maschile sulle donne costruito dal basso, attraverso una pratica politica orizzontale. Dunque furono annunciati i due primi appuntamenti nazionali: il corteo del 26 novembre e l’assemblea del 27 novembre del 2016.
Ad oggi il movimento è più che consolidato. Ne fanno parte donne di ogni età e contesto sociale che perseguono l’obiettivo di riaffermare una nuova stagione di consapevolezza sulla situazione della donna nella società moderna, ancora lontana dalla parità di trattamento.
Nella giornata della Festa della donna, Non una di meno ha lanciato la parola chiave #BalanceforBetter come centro della protesta, ovvero “Agisci per l’uguaglianza” ma non con un’azione unicamente femminile ma collettiva, perché le donne non sono una risorsa solo per le altre donne ma per l’intera società.
Non una di meno: le manifestazioni dell’8 marzo
Durante tutta la giornata dell’8 marzo, l’Italia sarà interessata da uno sciopero generale femminista. La condizione femminile è tutt’altro che rosea: proprio nelle ultime ore si è consumato l’ennesimo femminicidio e l’emergenza non sembra arrestarsi, con stupri e violenze all’ordine del giorno.
Il Ministro Di Maio ha annunciato di voler inasprire le pene contro ogni forma di violenza di genere, mentre in Commissione Giustizia alla Camera è stato approvato il testo del c.d. Codice rosso per le donne.
A Roma il movimento Non una di meno ha organizzato diversi appuntamenti: alle 9:00 davanti al Ministero della Salute per chiedere nuove assunzioni all’interno dei consultori nazionali e protestare contro gli obiettori di coscienza negli ospedali pubblici.
Alle 10:30 la protesta si sposta davanti al Ministero del Lavoro per reclamare la parità di trattamento salariale e protestare contro tutte le misure che impediscono alle donne di conciliare la famiglia con il lavoro.
L’evento principale della giornata si terrà alle 17:00 a piazza Vittorio, dove donne e non solo sfileranno fino a piazza Madonna di Loreto per manifestare contro la svolta razzista e sessista delle istituzioni e dire basta ai femminicidi.
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